ROMA PER PASOLINI

Roma, in diversi luoghi espositivi, non ha mancato di omaggiare Pier Paolo Pasolini con varie iniziative e mostre. Le ultime hanno preso il via presso il Museo di Roma in Trastevere, per offrire diversi aspetti dell’opera di Pasolini sino al 20 gennaio, e presso la Calcografia, che prende avvio dalla constatazione che molti artisti contemporanei, in particolare delle ultime generazioni, hanno lavorato, in vari modi sulla figura e soprattutto sull’opera di uno tra i più interessanti intellettuali italiani del dopoguerra. D’altra parte Pasolini stesso era stato fortemente influenzato, soprattutto nelle sue opere di regia, dall’arte figurativa. Allievo di Roberto Longhi all’Università di Bologna, aveva seguito il suo corso su Fatti di Masolino e di Masaccio, pensava di diventare uno storico dell’arte ed aveva proposto al maestro una tesi sulla storia della pittura contemporanea.
Numerose citazioni e riferimenti sono stati rintracciati nelle sue opere cinematografiche. La storia dell’arte e' stata per Pasolini un immenso deposito di materiali, ma soprattutto l’influenza della pittura e' presente nel suo stile più ancora che nella citazione iconografica. Pasolini stesso rivendicava Masaccio e Caravaggio come modelli per il bianco e nero di Accattone e di Mamma Roma (i primi due film che insieme al successivo La ricotta sono i più legati all’arte figurativa).
Tra gli artisti che lavorano su Pasolini il precursore è Fabio Mauri che, il 31 maggio 1975 (poco prima della morte dello scrittore) proietta Il Vangelo secondo Matteo alla GAM di Bologna, in una performance basata sulla proiezione della pellicola sullo stesso Pasolini che fungeva da schermo. Un evento la cui documentazione è presente anche nella mostra al Museo di Roma in Trastevere.
C’è poi l’ultima generazione di artisti che appare molto interessata a riaprire un dibattito sulla sua controversa figura e che si ispira al suo cinema nelle più diverse maniere. Tra questi l’artista australiana Tracey Moffatt che ha realizzato una sequenza fotografica (Up in the Sky, 1997) ispirata ad Accattone, le cui vicende vengono trasposte nella mappa di una nuova emarginazione sempre più decentrata.
Una dimenticanza, una distrazione o una semplificazione ha portato ad escludere la possibilità di considerare altri artisti legati a Pasolini (Silvio Parrello) o che hanno trovato nell’intellettuale un’ispirazione filosofica (Luigi M. Bruno).
È ormai una consuetudine scegliere di percorrere strade asfaltate, senza soffermarsi troppo sulla raccolta di informazioni e poi discernere.
Peccato.

Claudia Patruno

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Roma
Istituto Nazionale per la Grafica – Calcografia (Palazzo Poli)
PASOLINI E NOI
Dal 15 dicembre 2005 al 12 febbraio 2006
Tel. 06/69980242
www.grafica.arti.beniculturali.it

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