Disincantata riflessione
su certa arte contemporanea
Sì, è davvero curioso che proprio un contenutista-espressionista, un romantico depravato come me debba rivendicare alla debita forma il suo necessario dovuto. Una volta si tacciava di formalismo l’accanito artefice che lisciava fino all’adorazione la superficie, la pelle o se preferite la scorza della sua opera. Artigiano? Mestierante? Accademico? E sia. Operaio rifinito della forma diciamo, ma con tutti i limiti e i meriti consentiti di chi, conoscendo e amando il suo lavoro, si prodiga nella qualità tecnica dei suoi “manufatti”.
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