Newsletter
Redazione
Informazioni
Contattaci
Editore
hochfeiler
facebooktwitter youtube
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Patrocinio di
Municipio Roma 16
Società Dante Alighieri

 

PROFUMO D'ORIENTE

L’Oriente ha sempre esercitato un sottile fascino sulle popolazioni occidentali sin dai tempi antichi, da li venivano le spezie, la seta, le merci preziose, le belle schiave; la conquista mussulmana del Mediterraneo Orientale rallentò ma non interruppe i rapporti, curati soprattutto dalle Repubbliche Marinare. Poi ci fu l’esplosione di interesse per l’Oriente a seguito della Campagna d’Egitto di Napoleone avvenuta alla fine del ‘700. Da allora e per tutto il XIX secolo l’interesse per l’Oriente si diffuse in tutte le forme artistiche ma soprattutto conquistò i pittori di tutta Europa; in Italia quelli che si dedicarono a questo genere di pittura furono noti come “Orientalisti”. A loro DART Chiostro del Bramante dedica una mostra che espone una ottantina di opere di pittori ottocenteschi italiani alcuni dei quali molto noti anche per la loro attività in altri settori artistici. L’influenza dell’Oriente attrasse soprattutto la nuova borghesia emergente che amava ostentare nei propri salotti quadri che mostravano paesaggi esotici, sabbie dorate, cammelli e cammellieri, bagni turchi, harem, palme e belle donne, spesso discinte, che stuzzicavano i sensi dei bravi borghesi puritani all’esterno ma intimamente percorsi da sottili pruriginose tentazioni. L’Oriente dipinto è assai poco credibile anche perché solo alcuni artisti viaggiarono e dipinsero dal vero, molti si dettero ad immaginare e dettero una loro versione di tipo “salgariano” di ambienti e di persone scatenandosi soprattutto in immagini femminili di molto improbabili odalische discinte in harem immaginari. Le loro odalische sono in realtà le usuali modelle in questo caso poco abbigliate con vesti pseudo orientali in altri casi utilizzate come ciociare o contadinelle.
La mostra si suddivide per temi, inizia con visioni di luoghi, per lo più il deserto, passa ad esaminare città ed ambienti ed infine espone personaggi maschili e femminili. Il più antico degli Orientalisti è stato il celebre Hayez, icona della pittura del Romanticismo, che dipinse persone e paesaggi della Grecia allora considerati porta dell’Oriente seguirono Pasini, Ussi e Biseo che viaggiarono nei paesi orientali ed anche il parmigiano Roberto Guastalla grande viaggiatore e fotografo oltre che pittore. Altri non videro ma immaginarono accettando descrizioni e suggerimenti altrui, tra loro Domenico Morelli noto pittore realista, maestro della scuola napoletana della seconda metà dell’800 e raffinato colorista, Vincenzo Marinelli, Ettore Cercone. Invece Francesco Paolo Netti, pittore di valore e allievo del Morelli, visitò con Dalbono e Miola la Turchia e al suo ritorno dipinse opere a soggetto orientale pregevoli per tratto e colore oltre che per un sottile, intrigante fascino esotico; sue sono “Le Ricamatrici Levantine” e “nell’Harem”. Non si può certo parlare di capolavori, pietre miliari nella storia dell’arte, comunque le opere esposte al Chiostro sono godibilissime e piacevoli alla vista con i loro colori chiari che danno l’impressione che il sole sia anche dentro le sale dell’esposizione. Inoltre sono da considerare come una pregevole “nicchia” della spesso misconosciuta pittura italiana dell’Ottocento.

novembre 2011

Roberto Filippi

GLI ORIENTALISTI
Incanti e scoperte nella pittura dell’Ottocento italiano


Dal 20 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012

Roma
Chiostro del Bramante DART
via della Pace

Orario:
dal martedì alla domenica
dalle ore 10.00 alle 20.00

Informazioni:
tel. 06/68809035
www.chiostrodelbramante.it

roma interactive

musei roma