can we talk about this? POSSIAMO PARLARE DI QUESTO? POSSIAMO PARLARNE?
Se dovessi dare un titolo alle reazioni emotive
che questo incontro ha scatenato in me, scriverei:“Oltre il dolore”.
Questa è la frase che mi veniva in mente
uscendo l’altra sera dal Teatro Argentina di Roma
dove avevo assistito al secondo evento della 26° edizione
del ROMAEUROPA FESTIVAL 2011: CAN WE TALK ABOUT THIS?
Si tratta dell’ultimo lavoro firmato da Lloyd Newson
il regista-coreografo direttore del DV8 Physical Theater.
La parola bello non si addice a questo spettacolo
e non si addice neppure la parola...spettacolo.
Sarebbe giusto parlare di esatti, taglienti e acuminati segni di denuncia,
orrore di una antica piaga,violenza integralista e fanatismi religiosi,
che si espande da sempre nel mondo ingiusto e folle dell’umano.
Un lavoro in perfetto equilibrio tra rigore estremo e creatività
ma ciò che più colpisce è la capacità dei sette attori
e delle tre attrici di essere incredibilmente esatti eppure fluidi
e impalpabili nelle infinite melodie-variazioni del corpo-voce:
Dissonanti melodie tra parola e gesto, misteriosamente armoniche
nella perfezione complessiva di un’opera d’arte per la vita.
Cronache di tragica attualità dove nomi e cognomi di persone reali
rivivono nello splendore adamantino della denuncia,
”parole” precise e inesorabili di folgorante semplicità
in perfetta dissociazione tra gesto e parola:
sintesi poetica di una tragedia universale in atto tra noi.
Già nello straordinario evolversi del corpo, questo “Teatrofisico”
esprime e rivela, in grido estremo, richieste irrinunciabili di libertà.
Impalpabile, oltre l’umano, è la scena a due del “cafè”,
dove si fonde, più incredibile che mai, l’evanescenza della danza
con un’esatta espressione mimica totalmente astratta.
Così, altrettanto dissonante ed estrema è la voce dell’artista,
all’attimo finale del distacco: Se vuoi vivere... devi tacere.
Poi, in penombra: il Silenzio.
Anche i ringraziamenti sono insolitamente misurati e concisi
e i saluti non saranno ripetuti all’ovazione clamorosa e liberatoria
di un pubblico assai coinvolto che finalmente respira e applaude.
Artiste ed artisti impeccabili sono: Constantinides Gioia, Lee Davern,
Kim-Jomi Fischer, Ermira Goro, Hannes Langolf, Samir M'Kirech, Christina Maggio, Seeta Patel, Anwar Russell, Ira Mandela Siobhan
Perfette e indispensabili le musiche e le essenziali scenografie.
Il calendario delle rappresentazioni, dopo al Teatro Argentina di Roma, prevede altre tappe europee. |