Newsletter
Redazione
Informazioni
Contattaci

leggi il sommario

     
   
     
   
     
   
   
    facebook myspace twitter youtubeblogger
   
 
   
   
hochfeiler
   
   
   
   
in evidenza

"NUOVA" AULA GIULIO CESARE:

UN CONNUBIO PERFETTO TRA PASSATO E PRESENTE
 
 
 

Servizio fotografico: Linda Fratoni

 

Il 140° anniversario di Roma Capitale non poteva essere festeggiato in modo migliore se non con l’inaugurazione della nuova Aula Giulio Cesare del Palazzo Senatorio, sede del Consiglio Comunale. A rendere nuova questa prestigiosa e rappresentativa aula è stato l’ultimo restyling, fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Comunale Marco Pomarici con il benestare del sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Nel corso dei secoli la Sala Consiliare ha subito profonde trasformazioni strettamente connesse alle evoluzioni della storia cittadina.
Partendo dalla primitiva edificazione medievale del Palazzo Senatorio, risaliamo lungo la china del tempo e raggiungiamo il XIII secolo, con la costruzione del loggiato, la realizzazione delle straordinarie soluzioni architettoniche progettate da Michelangelo e l’ampliamento della Sala Consiliare, che raggiunse in quell’epoca le dimensioni che manterrà fino ai giorni nostri.
Per assistere al delinearsi dell’attuale fisionomia dobbiamo attendere l’inizio del XX secolo.
Tra il 1925 e il 1929 il Governatore di Roma, Filippo Cremonesi, fece dell’Aula una sala di rappresentanza rimovendo tutti gli scranni della Giunta, le postazioni del Consiglio e il soffitto a cassettoni. Negli anni successivi l'allestimento venne completato con molti degli elementi che tutt’oggi  possiamo ammirare, dalla statua del dittatore Giulio Cesare, che andò a sostituire il busto del Re d'Italia dando il nome all'Aula, ai mosaici romani del II secolo d.C. che nobilitarono il centro dei nuovi pavimenti a scacchiera in marmo bianco e grigio.
Si giunge così al 1944 quando gli scranni vengono nuovamente collocati nell’Aula Giulio Cesare, che torna a ospitare le funzioni assembleari. Le arcate a mattoni della loggia medievale, poste sopra le colonne marmoree antiche, vengono riportate alla luce nel 1959, grazie al lavoro di Carlo Pietrangeli, allora Direttore dei Museo Capitolini.
Una storia, quella della Sala Giulio Cesare, caratterizzata da cambiamenti importanti sia dal punto di vista storico-politico sia artistico. Un percorso estremamente interessante che quest’anno si arricchisce di un’altra tappa significativa, un lavoro di restauro ed adeguamento impiantistico che ha portato ad un connubio tra antico e moderno tenendo particolarmente in considerazione la completa fruibilità dei servizi e degli spazi da parte dei portatori di handicap.
La prima sostanziale innovazione consiste nella trasformazione dell’impianto della sala, non più ortogonale come in passato bensì ellittico. Un richiamo, quest’ultimo, all’ellisse michelangiolesca dell’adiacente piazza del Campidoglio. Così, nell’accattivante idea dei progettisti, la città entra nella Sala e il legame simbolico tra la Roma che vive e la Roma che amministra si concretizza percettivamente nell’asse prospettico che collega il portone principale del Palazzo Senatorio alla scalinata del Campidoglio e, attraverso questa, alla città. E’ appunto quest’asse a dividere la Sala in due zone, una dedicata alla politica ed una riservata al pubblico; due aree collegate dallo splendido mosaico romano, non più calpestabile perché delimitato da transenne di cristallo. Un modo per godere della bellezza del passato preservandola dall’usura del presente.
L’obiettivo di far rivivere le antiche opere d’arte, che i precedenti interventi di restyling avevano parzialmente celato, si concretizza inoltre nella sostituzione della gradinata lignea che conduce agli scranni laterali con pedate di cristallo attraverso le quali possiamo ammirare le antiche colonne, che tornano così ad essere completamente visibili.
L’attenta valorizzazione delle testimonianze artistiche del passato si fonde con una particolare attenzione verso la contemporaneità, che trova perfetta espressione negli scranni tecnologicamente innovativi: piano scrittoio ribaltabile che si trasforma all’occorrenza in monitor, porta usb, dispositivo per l’accreditamento, microfono a scomparsa, display touch screen per le votazioni che vengono gestite dal computer a doppio touch screen del Tavolo di Presidenza, uguale a quello del tavolo di lavoro del Sindaco.
Una scelta coraggiosa quella dei progettisti, che hanno puntato su un restyling altamente innovativo, in linea con i tempi in cui viviamo. Una tecnologia estremamente discreta che renderà più confortevole e pratico lo svolgimento della politica capitolina pur sapendosi mimetizzare in modo perfetto con lo storico ambiente nel quale è stata sapientemente inserita.
Come ha orgogliosamente affermato l’Onorevole Pomarici in un’intevista per il Corriere della Sera, né il Parlamento né la Camera si avvalgono di una tecnologia così avanzata e moderna.
Il progetto di restauro della prestigiosa Aula Giulio Cesare, realizzato a tempo di record, sarà inaugurato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 20 settembre, in coincidenza con il 140° anniversario di Roma Capitale. Un giorno importante per l’Onorevole Marco Pomarici che tornerà a presiedere il Consiglio Comunale nella storica Aula. Un giorno importante per il sindaco Gianni Alemanno che vorrebbe vedere approvato il primo decreto di Roma Capitale. Un giorno importante per il Presidente della Repubblica che sarà nominato primo cittadino onorario di Roma Capitale.


17 settembre 2010
Linda Fratoni
 


Tosca Piccola lirica

Ex-Art

AICA

Percorsi italiani

mediterranea