Mentre siete in attesa di assistere alla versione cinematografica di questo capolavoro assoluto di Mordecai Richler fatevi un favore e passate in libreria. "La versione di Barney" merita come pochi di essere letto e, per quanti lo hanno nello scaffale dal fatidico 2000, riletto. Nel flusso di coscienza del signor Panofsky, produttore cinematografico che al giro di boa dei sessant'anni si avventura nello spinoso sentiero dell'autobiografia (perchè la vecchiaia è un abrutta bestia!), trovano posto rabbia, accidia, disperazione, satira, cinismo. Per dirla tutto "il meglio di un uomo!", un salubre elogio del politically scorrect che in anni pervasi da ipocrite e garbate cortesie suona come un liberatorio "il re è nudo!" gridato a squarciagola. Dal quartiere ebraico di Montréal a Parigi - e ritorno - la vita di Barney è una digressione continua, un divagare tortuoso fra realtà e desideri. Poco importa alla fine che il primo motu del racconto sia l'intenzione di scagionarsi dall'accusa di omicidio, a questo scopo penserà nel finale geniale il petulante e accademico figlio di Barney, questo non è il racconto dei fatti è appunto la versione del protagonista. Bilioso amante del whiskey e dell'hockey che detesta quasi tutti quelli che conosce, ma in primis s e stesso, il signor Panofsky ha fatto la sua fortuna trasformando episdodi della susa stessa vita in reddittizie sitcom. Strepitose protagoniste le tre mogli, le isteriche signore Panofsky, delle quali Barney salva solo Miriam, la terza amatissima moglie, rincorsa e poi persa per non essere riuscito a d impedire a se stesso di essere un'immancabile randagio puntualmente incapace di fare la cosa giusta, ma poi chi non è così. "La vita è assurda, e nessuno di noi, in pratica, capisce gli altri"! Ipse dixit. |
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LA VERSIONE DI BARNEY |
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Titolo originale |
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Barney's version |
Autore |
Mordecai Richler |
Editore |
Adelphi |
Pagine |
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490 |
Prezzo di copertina |
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€ 12,00 |
ISBN |
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8845915700 |
web |
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http://www.adelphi.it/servizio/2117/libricatalogo.asp? |
Descrizione |
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Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie. |
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