Nell’ottobre del 1950 la radio si arricchisce di un terzo programma Rai, incentrato sulla musica – classica e jazz in particolare – e il teatro. Con Radio 3 la radiofonia abbandona la formula generalista, per addentrarsi nella caratterizzazione tematica dei propri canali.
Gli italiani, quella prima giornata di trasmissione, scoprirono il mito di Orfeo, tra una conversazione di Emilio Cecchi e le proposte musicali di Monteverdi, Offenbach e Stravinskij.
Nei giorni successivi vennero proposti Pirandello, Cocteau, Hugo e Hector Berlioz, per ampliare la panoramica culturale sul teatro, la letteratura e la musica, oltre a cicli scientifici.
Un po’ paludato, il Terzo Programma dei primi anni offre il teatro e concerti alla radio e solo nei primi anni settanta il canale culturale interviene sull’attualità. Con il giornalista Enzo Forcella Radio3 rafforza la sua vocazione all’informazione e alle problematiche quotidiane.
Un esempio e una autentica pietra miliare della radiofonia è rappresentata dal programma Prima Pagina. Un’occasione per l’ascoltatore di riflettere e di dialogare sulla notizia dei giornali italiani, solo successivamente, con l’evoluzione del web, si ampia la proposta informativa con Rai3 Mondo, nel quale il giornalista di turno spigoleggia tra i siti delle varie testate straniere le notizie che tendono a coinvolgere il Mondo.
Poi il programma pomeridiano Lampi d'inverno e Lampi d'estate, secondo il periodo dell’anno, successivamente si trasforma in Fahrenheit, alternando la musica ai libri, l’arte alla società.
Con Sergio Valzania Radio3 si spinge fuori del cortile e percorre la via Francigena, di Santiago de Compostela, di Pietro e Paolo, etc., coinvolgendo nell’avventura credenti e non, oltre al canale radio della Svizzera Italiana.
Nell’ambito di Radio3, e di Fahrenheit in particolare, sono state programmate delle “giornate” monografiche sulla memoria di stragi e drammi dell’umanità o sulle diversità culturali.
Ora con Marino Sinibaldi, già vice direttore e conduttore del noto programma Fahrenheit, Radio3 fa un ulteriore passo in avanti nell’impegno dell’informazione, diventando partner del Festival Internazionale a Ferrara e dell’Editoria Sociale (www.editoriasociale.info) che tra il 22 al 24 ottobre 2010 sarà presente a Roma nello spazio ex Gil (largo Ascianghi 5).
In 60 anni Radio3 ha fatto molta strada e molti sono stati i personaggi che si sono alternati al microfono (Alessandro Baricco, Andrea Camilleri, Ascanio Celestini, Nicola Piovani, Marco Lodoli, Eraldo Affinati, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Fabrizio Gifuni, Enrico Alleva, Alberto Oliverio, Roberto Prosseda, Ambrogio, Sparagna, Guido Crainz, Alessandro Portelli, Vittorio Sermonti, Marco Baliani, Danilo Rea, Alessandro Carbonare con Monaldo Braconi, Umberto Orsini, Lucia Poli, Enrico Pieranunzi, Andrea Lucchesini,e Massimo Teodori).
Radio3, per festeggiare questi primi 60 anni, ha scelto anche un’iniziativa espositiva, oltre ad una giornata celebrativa, impaginata sul dare un’immagine al suono. Scelta curiosa per chi vive di audio e tra i suoi programmi ha in palinsesto Hollywood Party, con la sua propaggine con Cinema alla Radio, ascoltare il cinema come si è iniziato con il teatro.
Una mostra, La Voce delle Immagini, nel Foyer dell’Auditorium Parco della Musica, sino al 22 ottobre, dove suoni e immagini si incontrano con sette gli autori coinvolti, tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana contemporanea: Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Walter Niedermayr e Francesco Radino. A ognuno di loro è stato chiesto di prestarsi a questo “esperimento” presentando una selezione di immagini e un brano audio appositamente individuato, capaci insieme di ricreare una particolare condizione di ascolto: immagini ispirate da musiche, suoni o da specifiche parole, oppure composizioni sonore che sembrano ricalcare le forme stesse delle fotografie, collocabili sulla medesima lunghezza d’onda come due voci in controcanto.
Concludendo con due note a piè di pagina sull’opportunità di offrire all’ascolto serale della musica contemporanea estrema e per A3, programma domenicale sull’arte, un augurio di intraprendere con più vigore, la strada consona ad indagare sulla contemporaneità dell’arte, per un’informazione meno pastorizzata e già propinata, per salvaguardare la diversità di Radio3 sulla volontà di non limitare lo sguardo alla banalità del proprio ombelico, nota caratterizzante dei media generalisti. |