La mostra, a cura di MACRO e CRDAV (Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive) e in collaborazione con l’Archivio Mario Ballocco, presenta per la prima volta una serie inedita di 51 disegni, perlopiù in bianco e nero, eseguiti alla fine degli anni Quaranta. Una sorta di “commedia umana” che sta tra il satirico e il grottesco, con punte di amara ironia. Il ciclo fu pensato per un libro poi non realizzato, di cui restano queste tavole straordinarie, che propongono un’analisi sottile e spietata delle dinamiche antropologiche e sociali che stanno alla base del nostro vivere: l’innamoramento, la conflittualità, la sottomissione, il tradimento, l’impegno culturale e politico. Gli Homines di Ballocco sono entità stilizzate inquietanti, crudeli e disperate nei loro enormi occhi vuoti, nelle bocche spalancate a mostrare minacciosamente i denti. L’autore vi mette a nudo le passioni e i moventi più profondi dell’agire delle persone e delle masse, componendo una galleria di ritratti densa di umori sardonici. Si ritrova in quest’Odissea il pessimismo dei grandi moralisti, unito a un’ironia pungente, frutto di lucidità intellettuale e capacità di scavo. E un intenso slancio etico, che si traduce in inclinazione espressionista. |