Chi di noi non si è mai imbattuto in siti Internet difficili da consultare, poco chiari e disorientanti e chi, di fronte a questi stessi siti, non si è mai fatto prendere dallo sconforto abbandonandosi ad una delle attività più praticate nel corso dei millenni: la resa senza condizioni?
Per chi è abituato a navigare su Internet, tutto questo non rappresenta affatto una novità e la reazione più comune è un senso di frustrazione che induce ad abbandonare il sito che si sta visitando.
E’ indubbiamente vero che lo spasmodico sviluppo della rete ha permesso a tutti noi di avere a portata di clic una quantità inimmaginabile di informazioni fruibili nei tempi, nelle forme e nei modi che preferiamo ma è altrettanto indiscutibile che all’elevata quantità di risorse presenti sulla rete non sempre corrisponde un’elevata affidabilità dei contenuti e una buona usabilità delle pagine web.
E’ proprio la problematica dell’usabilità l’argomento trattato, in modo estremamente chiaro e divulgativo, da Steve Krug nel suo “Don’t make me think”.
Steve Krug, uno tra i più noti e rispettati esperti di web usabilità, lavora da anni “dietro le quinte” conducendo test di usabilità per importantissime aziende a livello internazionale e questo libro è un distillato della sua lunga esperienza professionale.
“Non farmi pensare”, come recita il titolo del libro, è il motto che dovrebbe risuonare nella testa di ogni progettista alle prese con lo sviluppo del suo sito internet.
Al giorno d’oggi, siamo in molti ad essere “naviganti del web” e nessuno di noi, approdato su un sito, vuole porsi troppe domande: dove sono, da dove inizio la navigazione, dove hanno messo ciò che mi interessa, perché l’avranno chiamato così… sono tutti interrogativi che nel caso migliore distraggono e nel caso peggiore – e più frequente – disorientano l’utente, che, come ci suggerisce Krug, tende a dedicare pochissimo tempo alla lettura delle pagine in favore di una “rapida scansione” alla ricerca di parole o frasi che più lo interessano.
Da queste considerazioni scaturiscono i dodici capitoli che compongono questo manuale, attraverso il quale Krug descrive come noi internauti usiamo, più o meno inconsciamente, il web e suggerisce ai progettisti come realizzare siti efficaci, “su misura” per il loro target di riferimento.
Le riflessioni dello scrittore sono “condite” con un pizzico di umorismo che rende la lettura estremamente piacevole e le numerose immagini esplicative, gli approfondimenti e i diagrammi ne fanno un manuale accattivante, chiaro e capace di mantenere sempre alta l’attenzione del lettore.
In questa seconda edizione, l’autore ha approfondito alcuni argomenti alla luce della sua esperienza di insegnamento nei workshop sull’usabilità ed ha aggiunto tre nuovi capitoli che contengono suggerimenti e consigli pratici sia per neofiti che per esperti.
“Don’t make me think” affronta tematiche legate alla progettazione dei siti web con un taglio estremamente divulgativo ed è per questo che la lettura può essere consigliata non solamente ai professionisti del settore ma a tutti coloro che desiderano approfondire le proprie conoscenze sull’usabilità web per diventare “internauti” più consapevoli e critici. |
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DON'T MAKE ME THINK. UN APPROCCIO DI BUON SENSO ALL'USABILITÀ WEB |
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Autore |
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Steve Krug |
Titolo originale |
Don't Make Me Think! A Common Sense Approach to Web Usability |
Editore |
Tecniche Nuove |
Pagine |
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201 |
Prezzo di copertina |
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€ 24,90 |
ISBN |
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978-88-481-1866-8 |
Descrizione |
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In questo testo Steve Krug illustra le problematiche relative all’usabilità con estrema chiarezza e con un pizzico di umorismo. Dal titolo, Don’t make me think, che significa non farmi pensare, si capiscono perfettamente quali sono i presupposti: i consigli, le tecniche e gli esempi presentati sono indirizzati ad alleviare, se non a eliminare, gli sforzi cognitivi dell’utente. Il testo quindi spiega come l’usabilità, concetto molto raccomandato e poco praticato, sia fondamentale per costruire dei siti web fruibili, facili da usare e coinvolgenti. |
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