Estraneo a qualunque facile stereotipo, questo noir ambientato a Teheran proietta gli spettattori in una realtà sorprendente, quella dell'Iran contemporaneo. Sorprendente nella misura in cui il tranquillo weekend di paura vissuto dai protagonisti potrebbe serenamente essere ambientato in una qualunqu location occidentale. Certo, tutte le protagoniste recitano ingolfate in veli, tuniche e chador, ma tolta questa caratteristica, sono colte, autonome e tuttavia non del tutto emancipate.
Si inizia con allegria e spenseriatezza, un fine settimana sulla bella e assolata costa del Mar Caspio tra amici, tre coppie con bambini al seguito, Ahmad un amico ormai trasferito in Germania e la dolce Elly, maestra della figlia del personaggio cardine, Sepideh. E' lei infatti il motore del gruppo, l'organizzatrice di vacanze e serate fra amici, che in buona fede vuole aiutare Elly a superare un momento di crisi e un fidanzamento soffocante con un uomo troppo tradizionalista. Certo le si può presentare Ahmad, fresco di separazione dalla moglie crucca, ma in realtà il presunto interesse è poco più di uno scherzo serale. Tutto precipita il giorno seguente, nel tentativo di salvare uno dei piccoli dalle onde, Elly sparisce in mare e nel giro di poche ore tutto ciò che era stato lieve inizia a pesare come un macigno. Solo Sepideh è infatti a conoscenza del fidazamento e non appena emerge la verità, Elly da vittima diventa colpevole. Tutto è bugia e ipocrisia e l'emancipazione femminile cozza in modo stridente con la considerazione della donna come proprietà del fidanzato/marito. Volano schiaffi, le parole assumono altri significati, la realtà viene alterata in nome della salvezza delle apparenze.
E con un'amarissima morale da Gattopardo, tutto cambia per restare sempre uguale.
Il regista, il trentasettenne Asghar Farhadi è coraggioso e anticonvenzionale, si è guadagnato l'Orso d'argento a Berlino, ma deve molto all'interpretazione intensa di Golshifteh Farahani, nel ruolo di Sepideh, coraggiosa e ingenua.
Emblematica la scena con cui si chiude il film, con tutti i protagonisti impegnati a spingere una macchina insabbiata, che di smuoversi non ne vuole proprio sapere.
Dopo aver vissuto per molti anni in Germania, Ahmad fa ritorno in Iran. I suoi vecchi compagni di università colgono l'occasione per organizzare una rimpatriata in una villa sul Mar Caspio. Una delle donne del gruppo, la vitale Sepideh, all'insaputa dei compagni, ha invitato Elly, l'insegnante di sua figlia. Ahmad è reduce da un matrimonio infelice con una donna tedesca e non disdegna l'ipotesi di mettere su casa con una donna iraniana. Pertanto gli amici, che hanno compreso perché Sepideh ha invitato Elly, dedicano alla ragazza mille attenzioni e non fanno altro che lodare platealmente le sue qualità. Ma all'improvviso, dopo un incidente, Elly scompare nel nulla. L'atmosfera gioiosa evapora istantaneamente, mentre il gruppo di amici cerca di capire perché la ragazza sia scomparsa. Il panico si diffonde all'interno della compagnia e improvvisamente il carattere di Elly diventa ai loro occhi pieno di zone d'ombra: tutte le sue qualità svaniscono gradualmente, finché la verità non viene rivelata.
Distribuzione
Mediaplex Italia, PFA Films, Open Gate Italia
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ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
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