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GENNARO CANNAVACCIUOLO FA RIVIVERE "MR. VOLARE"

 

Voce e mimica sorprendentemente espressive e coinvolgenti. Questi i tratti distintivi di Gennaro Cannavacciulo, uno degli ultimi eredi della grande scuola teatrale legata ad Eduardo De Filippo.  L’artista partenopeo, definito l’attore trasformista per antonomasia, è capace di affrontare il comico, il tragico, il cabaret e la rivista con una padronanza ed una professionalità tali da rendere indimenticabile ogni suo spettacolo.

“Volare” è un riuscitissimo omaggio al grande Domenico Modugno, ai suoi umori e alle sue passioni evocate e sottolineate da Cannavacciuolo con emozionante eleganza.
Nella prima parte dello spettacolo l’artista propone le canzoni dialettali e macchiettistiche del grande Mimmo da “O cafè” a “La donna riccia”, da “La cicoria” e “U pisci spada”, alla più famosa “Io mammeta e tu” fino ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso D’Amalfi” di Eduardo De Filippo, eseguito con l’apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il suo contributo proprio a questo spettacolo.
Nella seconda parte, in un’atmosfera “brechtiana”, trovano spazio le più famose canzoni d’amore di Modugno: “Vecchio frac”, “Tu si ‘na cosa grande”, “Resta cu’ mme” e così via sino a quello che è ormai quasi un inno nazionale “Nel blu dipinto di blu”, cantato e danzato a mo' di Tip Tap, alla maniera di Fred Astaire.

Sul palco Gennaro Cannavacciuolo si muove con agilità, canta e recita liberando tutta la sua energia; il volto, le mani, le gambe, la silhouette diventano parte integrante della sua arte interpretativa, a tratti comica, a tratti brillante, a volte romantica.
Il suo corpo in continuo movimento entra in sintonia con il pubblico, ammaliato dalla sua vis interpretativa e dalla sua seducente personalità. Risultato di questa perfetta armonia: applausi calorosi per tutta la durata del recital.

Agili passi di danza, canzoni per niente banali, intensi brani d’amore, malinconici e amari, testi vibranti in dialetto e in lingua che tendono alla pura poesia, frammenti drammatici di una teatralità straripante… è così che Cannavacciuolo fa magicamente rivive “Mr. Volare” dando vita ad un’atmosfera unica e suggestiva.


Linda Fratoni

RC- 1/2 - Anno IV 8 gennaio 2010

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