A volte ritornano… più disorientati di prima!

Eccoli di nuovo. I cinque amici che dieci anni fa avevamo lasciato alle prese con una spasmodica ricerca della felicità sono tornati. Carlo, Paolo, Adriano, Alberto e Marco: trentenni animati dal desiderio di libertà e dalla voglia di fuggire all’inseguimento dei propri sogni ne “l’Ultimo bacio”, quarantenni insoddisfatti che oggi tornano sui propri passi, costretti a fare i conti con una vita che “non ci da sempre le cose come noi le vogliamo” in “Baciami ancora”, ultimo lavoro di Gabriele Muccino.
È senza dubbio un film adrenalinico, a tratti ansiogeno, ricco di sentimenti gridati, di passioni compresse e poi lasciate esplodere, di frustrazioni covate che logorano e che inducono allo smarrimento e alla paura di non riuscire a rimettere insieme i cocci di una vita segnata da sconfitte, insuccessi e delusioni.
Il messaggio che Muccino vorrebbe trasmettere mostrando l’evoluzione dei suoi personaggi è semplice: la vita è bella, è bello essere vivi, essere genitori, essere amati ed amare nonostante le tante difficoltà che ognuno di noi deve superare e nonostante gli errori nei quali si può inciampare ma dai quali si può capire meglio chi siamo, cosa possiamo e vogliamo essere. Il messaggio è indubbiamente positivo e veritiero ma il film non riesce a trasmetterlo con convinzione ed efficacia perché i protagonisti non rispecchiano ognuno di noi ma solo un’élite, una gioventù – termine che qualche tempo fa sarebbe apparso inadeguato e che ora, invece, non stupisce più nell’epoca dei cosiddetti “bamboccioni” – una gioventù, dicevamo, che appartiene alla buona borghesia romana, sempre al volante di luccicanti Mercedes, che non sa nemmeno cosa siano la mancanza di mezzi e di possibilità di scelta, veri problemi nei quali si imbattono i reali quarantenni d’oggi.
Proviamo a trascurare questo “piccolo” dettaglio e concentriamoci esclusivamente sull’evoluzione dei protagonisti di questo microcosmo mucciniano.
A dieci anni di distanza i cinque amici si ritrovano, un po’ invecchiati, nel luogo dal quale erano partiti tutti i loro sogni. Spingono il piede sul freno della loro fuga e iniziano – o tentano vanamente di iniziare? – un lavoro di conoscenza e accettazione di sé.
Carlo, interpretato dall’ormai completamente muccinizzato Stefano Accorsi, è uscito insoddisfatto dalla sua forsennata e autodistruttiva attività da conquistatore e, fidanzato con una ragazza troppo calma e troppo giovane, pensa continuamente alla figlia e alla ex-moglie, una brava Vittoria Puccini che ha preso il posto di Stefana Mezzogiorno; Adriano – un imbruttito Giorgio Pasotti – è tornato a Roma dopo dieci anni di peregrinazione, due dei quali trascorsi in una galera colombiana per spaccio di cocaina, e si ritrova padre di un figlio che non ha mai visto e conosciuto; Marco, al quale da corpo e carattere il bravissimo e simpatico Pierfrancesco Favino, è un uomo incapace di accettare la fine del suo rapporto sentimentale; Alberto, alias Marco Cocci, continua ad essere un farfallone sempre in attesa di prendere il volo e fuggire via. Infine c’è Paolo – il bel Claudio Santamaria – che è il più tormentato della cricca, sempre sull’orlo della depressione, innamorato senza molta soddisfazione di Livia, ex moglie di Adriano, energicamente interpretata da Sabrina Impacciatore, una delle attrici più brave nel panorama cinematografico e teatrale italiano degli ultimi tempi.
Inseguendo le storie dei vari personaggi che si alternano continuamente davanti ai nostri occhi ci rendiamo conto che una loro reale crescita interiore non c’è mai stata e, probabilmente, non ci sarà mai.
Il tempo e le esperienze fallimentari non li hanno resi né più sicuri né tantomeno più maturi. Tutto sembra essere rimasto come dieci anni fa. Nulla fa sperare in un’evoluzione futura visto che sono gli stessi personaggi a prevedere che così come da trentenni sono diventati quarantenni, da quarantenni diventeranno cinquantenni e così via senza che nulla d'essenziale sarà accaduto se non che la vita sarà finita.
“Baciami ancora” è una corsa immobile accompagnata dalle note della romantica ballata di un Jovanotti non particolarmente incisivo che si rifugia in rime facili e in visioni oniriche per dar vita ad un colonna sonora che, in sintonia con il film, risulta leggera ma piacevole.

Linda Fratoni

Baciami ancora
Titolo originale
Baciami ancora
Nazione
Italia , 2009
Genere

Commedia, Drammatico

Durata
139 min
Regia
Gabriele Muccino
Cast

Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Sabrina Impacciatore, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Giorgio Pasotti, Marco Cocci, Daniela Piazza, Adriano Giannini, Primo Reggiani, Valeria Bruni Tedeschi

Trama:

Sono trascorsi circa dieci anni da quando Carlo e Giulia si sono sposati, hanno avuto una splendida bambina, Sveva, e poi si sono lasciati, dopo una serie di ripicche e tradimenti reciproci. Ora Carlo fa il quarantenne single e ha difficoltà a legarsi stabilmente con una donna, mentre Giulia vive con la sua bimba a il nuovo compagno Simone, un attore squattrinato, nella casa che allora condivideva con Carlo. Adriano torna da suo lunghissimo viaggio, dopo aver scontato anche due anni di carcere a Cuba, per aver tentato di portare in Italia della cocaina. Ora è intenzionato a recuperare tutto il tempo perduto con il suo figlio, del quale non ha notizie da dieci anni e che vive con la mamma Livia, impegnata sentimentalmente con Paolo...

 
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