ROMACULTURA 2010
Una data tonda è il 2010 e per RomaCultura, è il quinto anno di pubblicazione. Cinque anni di mensilità irregolare per un magazine online che non ha inserzioni pubblicitarie, senza contributi e sponsorizzazioni, contando in gran parte su lavoro volontario, è un gran risultato.
Si potrebbe fare di più per RomaCultura che cerca di rappresentare la pluralizzazione del nome, perché le culture sono diverse a Roma come in ogni luogo del Mondo, in misura della presenza di ogni persona.
Ogni individuo è portatore di cultura che si distingue da chiunque altro. Ci sono mille cristianità come mille ebraismi e islamismi o induismi e buddismi, ateismi o agnosticismi, così come ci sono mille lingue e altrettante pronunce al loro interno.
Per questo sarebbe utile alla convivenza di superare l’utilizzo indiscriminato del vocabolo tolleranza, per dare spazio al quello di conoscere, anche se non comprendere nella loro interezza, le culture del nostro prossimo.
Tolleranza è il contrario di intolleranza, ma non ha un suono amichevole e disponibile, ma il sapore amaro di sufficienza verso gli altri: “non rompere e ti permetto di vivere”.
Appare poco cristiano sopportare il prossimo, sarebbe un’evidente conquista di umanità superare l’usuale comportamento del regno animale basato sulla noncuranza del vicino se non è ora del pasto.
RomaCultura vorrebbe collaborare alla riflessione su di un Mondo frettoloso e propenso, per scelta o per obbligo, delegare il pensiero ad altri con un voto o sotto la minaccia di una vita di persecuzioni.
Occidente e Oriente, Nord e Sud, ricchi e poveri, colti e analfabeti, donne e uomini, tutte facce della stessa medaglia, tutte individualità appartenenti alla stessa unità, una parte propensa a sfruttare la Terra sino all’estremo, gli altri cercano di rispettarla per cultura o per impossibilità di svuotarla.
Alcune persone hanno una vita agiata, gli altri sognano di averla, “vivendo” il miraggio per interposta persona, trovando soddisfazione nel personificarsi in ricchi e famosi, evitando i saggi e riflessivi per scegliere la fretta di un’indaffarata quotidianità.
Una vita veloce per non pensare, tanto c’è un “capo” che provvede per tutti. Quanti “padri”, tra piccoli e grandi, hanno avuto la storia.
Un’umanità sotto tutela, ieri come oggi, che non può contare su sporadici “eroi”, ma utilizzare le proprie capacità, evitare che il cervello possa atrofizzarsi, innestando un processo involutivo e far precipitare la persona nel baratro dell’oscurità delle origini.
Ogni lettura può essere occasione di riflessione, sviluppando una personale visione del Mondo, contribuendo al suo progresso, superando veli e veline con cellulari all’ultimo modello. |