NEL PROFONDO DELL’AMERICA

Ruth, madre divorziata di due ragazzine alle prese con le incertezze dell’adolescenza, insegna educazione sessuale in una scuola. Ma il suo metodo di insegnamento verrà messo in discussione a causa delle pressioni di gruppi religiosi ortodossi, e intanto persino l’allenatore di calcio di sua figlia comincia a chiedere alla squadra di pregare con lui al termine di ogni partita.
Non ci si aspetti veementi prese di posizione contro l’ondata di neoconservatorismo che si stende in questi anni sull’America come sull’Europa. Non ci si aspetti una trama piena di colpi di scena, e neanche personaggi pieni di passione. No, qui c’è il quadro di un’America che noi conosciamo poco, l’America sonnolenta della provincia, quella delle piccole comunità in cui tutti si conoscono, quella dei barbecue all’aperto e delle gare di corsa nel sacco, in cui prendono piede facilmente piccole sette religiose di ogni tipo, ma in cui, alla fine, ogni conflitto si risolve in un litigio tra vicini, mentre la vita va avanti. Quell’America di provincia che cerca di bandire Darwin dalla scuola perché contraddice la Genesi. l’America serena che non sa in che parte del globo si trovi l’Europa, l’America tranquilla della pena di morte.
Un libro piuttosto noioso, dall’andamento lento, dalle dinamiche tutte interne a un mondo che risulta incomprensibile a chi non ne abbia fatto esperienza personale, che non riesce a prendere una posizione. Un libro che paradossalmente, per contrasto, finisce per far apparire le posizioni repressive del Vaticano storicizzate e non del tutto prive di dialettica.

Marta Baiocchi