DIVERSE POVERTÀ
Si moltiplicano gli almanacchi, i saggi e i diari, di chi vuole testimoniare il suo desiderio di vivere senza eccessi e la facilità con la quale si raggiunge.
C’è chi vive senza aggredire la natura e chi svolge lo shopping “visitando” i numerosi cassonetti dei supermercati o chi riesce a vivere con un euro al giorno, facendo sleale concorrenza a quel miliardo di persone che si ritengono fortunati se riescono ad impegnare un dollaro per la loro sopravvivenza.
Un dollaro per sopravvivere giorno dopo giorno, contro un euro, con una valutazione superiore alla valuta statunitense, per chi ha un’abitazione degna di quel nome e con la possibilità di interrompere il “gioco” quando vuole.
Un’umanità nata nei luoghi sbagliati del Mondo, impegnata a rimanere viva, mentre i privilegiati condividono con altri fortunati frequentatori di Internet i loro giudiziosi consigli per vivere in una società consumistica, affrontando le crisi economiche con la possibilità di conseguirne del profitto. Numerose sono le sfide lanciate nel web, capaci di scatenare una vivace discussione, come l’elenco delle cose davvero indispensabili, compilato dal manager americano Michael Bruno, per tagliare il superfluo.
All’ipotesi di vivere un intero anno con 1500 dollari, che è sempre di più di un dollaro al giorno, della famiglia Spooner per essere pubblicizzata nel web. Alimentarsi con ciò che viene permesso dai buoni sconto, mentre l’abbigliamento è quello dei saldi, si cena solo in occasione dell'anniversario di matrimonio e cinque giorni al mese a costo zero, così moglie, marito e due figli hanno la possibilità di senza eccedere. Il segreto è avere la ricetta giusta per integranti che si hanno a disposizione e la regina della casa può sfamare la famiglia senza nessuna privazione.
Per la famiglia che vive nella parte sbagliata della Terra è il poter raggiungere il supermercato più vicino per poter usufruire dei buoni sconto che gli sono stati recapitati al suo domicilio nella savana o in Patagonia. Per risolvere il problema della fame nel Mondo bisogna puntare sulla proliferazione di supermercati anche nei luoghi più sperduti e l’umanità tutta potrà vivere di buoni sconto.
Perle di saggezza somministrate attraverso il web e i libri come quello di Heidemarie Schwermer Vivere Senza Soldi (Terra Nuova Edizioni) che riesce a condensare in poco meno di duecento pagine la sorprendente esperienza di una donna che da undici anni ha eliminato del tutto il denaro dalla propria vita, ottenendo il necessario con scambi e baratti.
Venduta la casa e gli averi ha proseguito a vivere con un tetto sulla testa, spostandosi di casa in casa, occupandole in assenza dei proprietari e guadagnandosi il pane da “ragazza alla pari”. Il segreto per vivere “leggeri” è l’avere molti amici che lavorano per te. Heidemarie non tempo a lavorare per guadagnare soldi, ma lo usa per stringere relazioni per ottenere ciò che gli serve. Nessuna carità, baratta il suo tempo e la sua professionalità, adattandosi anche a mansioni umili.
Una filosofia di vita che ha messo a disposizione del prossimo, fondato a Dortmund, sullo stile delle banche del tempo, un gruppo per scambiare tempo e non cose.
L’esperienza della tedesca Heidemarie Schwermer si confronta con quella limitata nel tempo, un solo anno, di Mark Boyle che ha vissuto lavorando gratis per un’azienda di agricoltura bio. Dodici mesi di una vita adatta ai ritmi della natura, senza denaro e senza consumi.
Il massimo della spregiudicatezza nel rivoluzionare la propria vita è contenuto nel libro di Simone Perotti Adesso Basta. Filosofia e strategia di chi ce l'ha fatta, dove è racchiuso il segreto di cambiare i ritmi del proprio vivere, dopo aver accantonato un “tesoretto”, trasferendosi in un ameno luogo da ristrutturare, dedicandosi alla vela e alla scrittura.
Dalla “povertà” cercata, dopo aver ottenuto molto dalla società, per un diverso stile di vita, per essere immortalata dall’editoria e trasformarla in una fonte di guadagno al libro di Michael Norton che non propugna la privazione, ma l’utilizzo consapevole delle risorse, indicando 365 modi per cambiare il pianeta (ed. Castelvecchi).
Una “povertà” che per alcuni è una scelta e per altri è un’imposizione. La povertà la possiamo incontrare sotto casa, sulle colonne della cronaca italiana, dove infanzie negate e i senza domicilio maltrattati, appaiono e scompaiono, come per dire – ci sono, non ci sono –, ma un bambino che smette di vivere a Napoli per le esalazioni di una stufa che sostituiva il riscaldamento elettrico negato per bollette non pagate per indigenza o la bimba cinese morta in un casolare-fabbrica clandestina nel maceratese, per esalazioni chimiche, non può essere la quotidiana realtà del XXI, nelle ricche città come nelle povere.
g.l.
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