BROTHERS: UNA PROVA ECCELLENTE

Come può cambiare un uomo quando la vita lo mette di fronte all’orrore di una scelta estrema? Quanto riusciranno i legami familiari ad assorbire senza infrangersi il delirio di un uomo che è divenuto irriconoscibile anche a se stesso? La missione in Afghanistan durante la quale il protagonista, marito innamorato e padre affettuoso, viene catturato, imprigionato e torturato, è solo un pretesto che rappresenta tutti possibili modi in cui la vita può spingere un uomo a disumanizzarsi. Ma sono le situazioni estreme a mettere in luce quello che c’è davvero nel fondo di un essere umano: così, mentre il buon padre di famiglia dovrà fare i conti con le proprie forze oscure, suo fratello minore, la pecora nera della famiglia, quello che è stato in prigione e che nessuno sopporta in famiglia, sarà quello più capace di sostenere l’urto che sconvolge la famiglia.

Nel panorama della cinematografia recente, un film eccezionalmente profondo, recitato in modo stupefacente soprattutto dal protagonista, capace di impersonare a perfezione due uomini completamente diversi nella prima e nella seconda parte del film. Un’ottima prova, del resto, anche per tutti gli altri attori. Una storia sfaccettata, coinvolgente. Peccato solo per il finale, stiracchiato e consolatorio come purtroppo sembra proprio inevitabile nei film americani.

Si esce dalla sala chiedendosi come mai, se il cinema americano è capace di tanto in tanto di produrre film di questa qualità, con questi livelli di regia e di recitazione, preferisca nella maggior parte dei casi ammannirci le solite storielle piatte e senza spessore.

Marta Baiocchi