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Foto di Linda Fratoni e Chiara Valsecchi |
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A Roma il 15 maggio la notte è entrata nei musei e li ha impreziositi con il suo fascino e il suo mistero.
Dalle 8 di sera alle 2 di notte, oltre ottanta spazi culturali, tra musei, chiese, accademie italiane e straniere, università, case di cultura e palazzi storici, hanno aperto le loro porte alla Capitale per offrirle mostre permanenti e temporanee, accompagnate da un ricco programma di eventi: visite guidate, laboratori, concerti, performance di teatro e danza, letture, conferenze, proiezioni e tanto altro ancora.
Questa “maratona culturale” è stata resa ancora più interessante dalla partecipazione delle Università Sapienza e Roma Tre, che sono state animate nella notte da un vivace susseguirsi di eventi culturali e musicali. Anche la Corte di Cassazione, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica hanno partecipato all’iniziativa, con visite guidate al loro interno che hanno permesso ai visitatori di seguire istruttivi itinerari storico-artistici.
“La notte dei musei” è un evento che si svolge dal 2005 in tutta Europa e la nostra città ha aderito per il secondo anno consecutivo a questa interessante iniziativa, promossa dal Comune di Roma, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Camera di Commercio di Roma.
Il progetto e il coordinamento dell’evento sono stati curati da Zètema Progetto Cultura.
Nonostante il clima più invernale che primaverile, la manifestazione ha riscosso un successo clamoroso e noi di Roma Cultura ne siamo testimoni.
Per i nostri lettori abbiamo seguito alcuni degli eventi che hanno dato un tocco di magia a meravigliosi spazi espositivi romani.
La nostra “notte dei musei” è iniziata alla Galleria Nazionale di Arte moderna dove i numerosi visitatori, molti dei quali giovani e giovanissimi, hanno ammirato le opere d’arte esposte sotto lo sguardo attento e curioso dei giornalisti che, come noi, cercavano di scoprire il motivo di tanta interessata partecipazione nonostante la pioggia battente e le lunghe file all’ingresso di quasi tutti gli spazi espositivi coinvolti. Le risposte dei visitatori andavano tutte nella stessa direzione, la medesima perseguita dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma: non si può rinunciare a iniziative che rendono più accessibili ai romani i “loro” musei, che avvicinano l’arte alla gente e che permettono di ammirare splendide sinergie tra forme artistiche differenti.
In questo contesto, la Galleria Nazionale di Arte moderna ha colto nel segno immergendosi in un’atmosfera suggestiva fatta di musica, immagini e colori grazie al concerto “Re-think”. Brani musicali inediti, realizzati per l’occasione dal compositore e pianista Francesco Cerasi, sono stati eseguiti dal vivo mentre le pareti della sala hanno preso vita sotto il gioco di emozionanti proiezioni. Il concerto si inserisce nell’ambito di un interessante progetto di audio arte ideato per coinvolgere maggiormente la sfera emotiva e sensoriale dei visitatori attraverso l’ascolto musicale.
La nostra notte d’arte è proseguita all’Ara Pacis dove, prima ancora dei marmi monumentali, ci ha accolto una lunga fila di aspiranti visitatori sotto un serpentone di ombrelli colorati.
Colori che nulla hanno potuto in confronto alla meraviglia delle proiezioni luminose che hanno fatto tornare alla luce, ancora una volta, le tinte forti e vivaci degli antichi marmi, grazie ad una sofisticata tecnologia virtuale applicata per la prima volta nella storia dell’archeologia su un monumento di età romana. Da qualche anno, l’Ara Pacis viene illuminata in occasioni particolari legate alle festività e alla storia di Roma e, vengono “colorati” i pannelli di Enea sacrificante ai Penati e del Lupercale sul fronte occidentale e i pannelli della Tellus e della Dea Roma sul fronte orientale nonché il grande fregio vegetale su entrambi i fronti.
Alla magia delle proiezioni luminose, si è aggiunto il suggestivo concerto di Stelvio Cipriani oltre alla consueta mostra dedicata al grande Fabrizio de Andrè.
Ci auguriamo che “La notte dei musei” torni a far visita alla Capitale ogni anno o, meglio ancora, con appuntamenti più frequenti che diano a tutti noi la possibilità di avvicinarci ai meravigliosi tesori di questa città quando la frenesia del giorno si spegne e la calma della notte ci consente di apprezzare la bellezza dell’arte.
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