Tornano le avventure dell'eccentrico miliardario Tony Stark, in arte Iron Man. A dirigere il secondo episodio c'è ancora Jon Favreau, ma buona parte del brio e del ritmo avvincente che aveva contraddistinto il debutto in sala del supereroe sembra essere andata persa.
Iron man 2 segue il tipico percorso per cui nel primo episodio si presenta il supereroe e nel secondo i suoi super problemi. Ecco quindi l'irriverente Stark alle prese con interrogazioni alla Mc Carthy, concorrenza sleale, pressioni dall'industria militare e una minaccia venuta dall'est nei panni di un Mickey Rourke ultratatuato alla "Promessa dell'assassino", con denti d'oro e pappagallino al seguito. Come se il quadro non fosse già abbastanza complicato così, a generare il disorientamento completo entrano in scena due nuovi personaggi. il primo affidato a Scarlett Johanson con chioma tinta di rosso e tuta di vinile nero che primo non si capisce bene da che parte stia e secondo sembra scimmiottare la Trinity di Matrix, solo che Carrie-Anne Moss aveva il Phisique Du Role mentre la burrosa e pacioccona Scarlett no. Il secondo è un misterioso puparo di supereroi che agisce dietro le quinte, Samuel L. Jackson, ma anche lui entra in scena senza un reale perchè e il suo ruolo sembra del tutto inutile allo sviluppo della trama. In effetti il problema di questo sequel è appunto nella sceneggiatura che sovrappone troppe trame solo accennate e lasciate poi sospese. E' pur vero che per il primo episodio si era riunita una squadra di quattro sceneggiatori, rimpiazzata nel sequel dal solo Justin Theroux, al cui attivo si cita il demenziale "Tropic Thunder". Dalla confusione generale escono bene in tre, Robert Downey Junior, sbruffone e sfacciato, Sam Rockwell, viscido anche quando accenna un passo di danza sul palco del nemico ed infine la colonna sonora degli AC/DC. Resistete in poltrona fino alla fine degli interminabili titoli di coda, vi aspetta l'anticipazione del nuovo supereroe in arrivo sullo schermo!