A Roma, in Via degli Ombrellai 25, la “s.t.foto libreria galleria” presenta i collage di Elisa Abela realizzati sulle pagine di vecchi libri e su fogli di carta fotografica, esposti per la prima volta a Roma nell'ambito della mostra curata da Matteo Di Castro.
La giovane artista siciliana polistrumentista – chitarrista del gruppo di Joe Lally – ha iniziato la sua ricerca visiva collaborando con Canecapovolto, il collettivo catanese che segue un percorso di sperimentazione attraverso l’uso combinato di video, film acustici, collage e installazioni. È opera di questo gruppo il video-ritratto di Elisa Abela che accompagna i visitatori durante la mostra.
Dopo aver sperimentato dalla fotografia alla pittura ad olio, Elisa Abela approda in ambito grafico alle opere su carta.
La sua passione per le pubblicazioni e i materiali cartacei del passato, la porta alla composizione di collage di rotocalchi, libri per bambini, quaderni di scuola, foto di famiglia, illustrazioni pubblicitarie ed altro ancora, con particolare interesse sugli aspetti più bizzarri, enigmatici e surreali che questo repertorio iconografico offre al fruitore contemporaneo.
L’artista, alle volte, interviene direttamente sulla pubblicazione rielaborando completamente la materia dell’oggetto-libro, dalla copertina al titolo e alle pagine interne. Combinando dettagli di testo con ritagli di altre pubblicazioni produce una nuova opera e dà una chiave di lettura inedita a un libro del passato.
All’utilizzo delle forbici e della colla, si affianca una risorsa tecnica e linguistica originale: l’uso del nastro adesivo o del nastro isolante.
La forte impronta materica e cromatica è data, oltre che dal bianco e nero, dall’impiego di rosso, giallo, blu e marrone.
A volte, per “ridisegnare” un repertorio di immagini trovate, viene usato il pennarello nero, che permette all’artista di unire, isolare o puntualizzare i diversi ritagli distribuiti sulla pagina, con maggiore duttilità di tratto rispetto al nastro.
In mostra anche un volumetto per l’infanzia “Rurù in castigo”, una favola del passato di una trentina di pagina, di cui Elisa Abela ne amplifica con ironia il tono crudele.
Viene inoltre presentata un’edizione digitale del “Rurù in castigo”, sempre dell’artista, con l’introduzione di Emanuele Trevi, critico letterario e scrittore interprete dell’arte del passato che ha dà poco pubblicato “Il libro della gioia perpetua”, romanzo nato dal ritrovamento di un racconto scritto e illustrato da una bambina. Una edizione numerata di cento copie con l’intervento di collage dell’artista con nastro adesivo.
In esposizione anche un collage nato sulle pagine di una vecchia edizione del “Viaggio elettorale” che Francesco De Sanctis compose nel 1876 sulla sua esperienza di candidato al Parlamento in un collegio dell’Irpinia. In questo caso Elisa Abela ha voluto, per sua stessa ammissione, vendicarsi con l’autore che le ricordava la noia del liceo e ha scelto quindi di renderne quasi illeggibile il testo.
L’artista, oltre alle pubblicazioni del passato, usa come supporto del suo lavoro anche fogli bianchi di carta fotografica e ruota, così, intorno al tema della rappresentazione grafica del mondo della fotografia. Tema sviluppato con la rilettura di vecchi manuali illustrati per aspiranti fotografi, manuali che spaziavano dalla scelta dell’apparecchio e delle ottiche alle varie situazioni di ripresa sino al lavoro in camera oscura.
Al manuale “Il fotografo principiante” ha dedicato un libro-collage con un titolo che distorce ironicamente quello originale: “Il fotografo tremolante”.
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