Rocco Papaleo debutta alla regia con una commedia picaresca e solare. Un film "on the road" che racconta il viaggio a piedi dalla costa tirrenica a quella ionica di un originale ensemble di musicisti verso il sospirato festival di Scanzano.
A guidare la spedizione è il leader del gruppo, un testardo professore di matematica folgorato dall'idea del "VIAGGIO", con un indomito amore per la musica. A condividere la sua passione un vitellone di provincia, un timido studente di medicina e un pescatore solenne e ammutolito.
Difficile in paese prendere sul serio la suddetta band, ma la testata parrocchiale locale li sostiene e al seguito del viaggio verso Scanzano manda una inviata speciale, una giornalista frustrata e piuttosto saccente, con il compito di riprendere le gesta del collettivo o come dice lei " fare un reportage su quattro imbecilli che attraversano la Basilicata a piedi".
Come è giusto che sia è più importante il viaggio della destinazione e le storie dei viandanti si intrecciano con quelle di una terra inondata da un sole fiducioso.
Per una volta il Sud è descritto con toni lontani dallo squallore, dal degrado e dal malcostume. Non per questo Papaleo affresca un paesaggio da cartolina, anzi nei passaggi attraverso lande da Far West prevale un senso di immobile magnitudo della natura rispetto alla confusione disordinata degli uomini. C'è anche il tempo per un brindisi, un po' alla Fandango, facendo tappa ad Aliano in ricordo di Carlo Levi e Gian Maria Volonté.
Papaleo è il cantastorie di una terra
ancora poco conosciuta, magistralmente descritta dalla battuta: "La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi."
Molto bella e trascinante anche la colonna sonora jazz, con
perle come "Basilicata on my mind". Un ottimo esordio, tanto di cappello! |