La mostra fotografica dell’americano Richard Kern, autore di numerosi cortometraggi e fotografie considerati pietre miliari della cultura underground, è incentrata sull’universo femminile indagandone misteri e debolezze e realizzandone dei veri e propri ritratti. La sensualità delle modelle, a volte, è talmente palese da non essere più erotica ed altre è talmente nascosta da stuzzicare l’immaginazione dello spettatore. Ragazze normali, non professioniste, divengono icone inconsapevoli di una sessualità implicita, giocosa e ingenua. Il fotografo statunitense immortala momenti privati, come gesti ed espressioni che riescano in maniera del tutto naturale e mai volgare a raccontare qualcosa in più della sfera intima e personale di una donna. Non si tratta di semplice voyeurismo, perché le ragazze sono complici e compiaciute dello sguardo dello spettatore, il quale a sua volta - nascosto magari dietro un ramo - diventa lui stesso oggetto di sguardi.
Una mostra che ha riscontrato l’interesse del pubblico genovese, per la capacità del fotografo statunitense nel gestire lo strumento fotografico, anche in occasione di scatti che potrebbero apparire eccessivi, ma la raffinatezza delle inquadrature, l’uso del colore (sia sfocato che a fuoco) e l’attenzione portata nei confronti delle espressioni del volto, attenuano l’impatto.
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