Le ombre a sinistra di Francesco Maselli
“Vi rendete conto, nel vuoto che stiamo vivendo, cosa vuol dire tutto questo? Vuol dire che la cultura è conoscenza, la conoscenza è coscienza. Quello che voi state facendo qui è critica, crescita, consapevolezza”.
A parlare è Sergio Siniscalchi, un intellettuale di sinistra di fama mondiale, durante la sua visita ad un centro sociale estremamente attivo, dal programmatico nome “Cambiare il mondo”, ai tempi dell'ultimo governo Prodi.
L’uomo rimane folgorato dalla passione e dalla capacità critica dei giovani che animano questi locali fatiscenti di un vecchio cinema romano e rilascia un’intervista ad una tv locale. Poche parole, secche e convinte: “la vitalità del vostro centro mi ha molto colpito e, come diceva Malraux, penso che i centri sociali dovrebbero diventare altrettante case della cultura”.
L’eco di questa appassionata dichiarazione è clamorosa – in realtà inverosimile ma non importa, serve al film, ne è il motore.
Le testate internazionali danno sorprendente risalto al progetto di Sergio Siniscalchi, le televisioni di tutto il mondo accendono e amplificano il dibattito.
I riflettori sono improvvisamente puntati sui giovani del centro, sulle loro idee rivoluzionarie e sui progetti per il futuro, il loro ma soprattutto quello della società in cui vivono e viviamo.
Finalmente in questi locali grigi e malmessi entra un raggio di sole. Ma il sole può scaldare così come può bruciare e ben presto l’idea di trasformare questi luoghi “borderline” in realtà culturalmente e socialmente innovative si distorce, si snatura e ciò che resta dopo l’incendio è solo la cenere.
Un importante architetto di sinistra viene incaricato di ristrutturare il centro, le Cooperative rosse si attivano per gestire l’operazione “Case della cultura”, un’operazione che si prospetta avere una portata gigantesca. Ognuno tenta di cavalcare l’onda del successo di quest’idea rivoluzionaria per trarne vantaggio, mettendo così in secondo piano il nobile obiettivo iniziale.
Ben presto il potere, a colpi di “la cultura deve fruttare”, entra in contrasto con i giovani del centro, fermamente convinti che “la cultura sia un bene comune” da difendere e incentivare.
In questo incendio politico e mediatico i ragazzi – quei “meravigliosi ragazzi”, come li definisce il vecchio e glorioso sindacalista interpretato dall’intenso Arnoldo Foà – non si lasciano corrompere e vanno avanti da soli, per la loro strada fatta di speranze, ideali, illusioni. Una strada in salita che, dopo il breve lampo di luce, torna ad ospitare nel buio quei “meravigliosi ragazzi”, destinati ad essere delle ombre, “le ombre rosse”.
Linda Fratoni
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Cast |
Ennio Fantastichini, Arnoldo Foà, Roberto Herlitzka, Valentina Carnelutti, Flavio Parenti, Lucia Poli, Luca Lionello, Eugenia Costantini, Ricky Tognazzi, Ninni Bruschetta, Massimo Bonetti |