UN FUTURISMO AL FEMMINILE
Le futuriste italiane sono ancora tutte da scoprire ed libro “Le Futuriste Italiane nelle Arti Visive” ha il merito di far luce su un fenomeno che, quasi a dispetto del dichiarato maschilismo del Futurismo, fu assai ampio, annoverando artiste di grande interesse e spessore culturale. La donna, per il movimento fondato da Marinetti, doveva essere essenzialmente madre e angelo del focolare ma, nonostante tali premesse, fu lo stesso Marinetti a circondarsi di donne validissime ed impegnate nei molteplici campi che il movimento includeva. Ci furono pittrici, scultrici, poetesse, ballerine, aviatrici-pittrici… La prima pittrice-mima-ballerina-coreografa fu la francese Valentine de Saint Point (nome d’arte) che fu anche la firmataria di due manifesti da lei definiti futuristi, nel 1912 e nel 1913, “Il manifesto della donna futurista”, un po’ donna fatale un po’ madre eroica che spinge i figli alla lotta, e il “Manifesto futurista della lussuria”. Numerosissime furono le donne legate al movimento, da Marietta Angelini, la domestica di casa Marinetti, alle aeropittrici Leandra Angelucci Cominazzini, Marisa Mori e Barbara. Una particolare attenzione è riservata a Benedetta, la moglie di Marinetti, “artista totale” come la definisce Franca Zoccoli autrice della seconda parte del volume, “I colori e le forme”, che si occupa in specifico di pittura e scultura. Benedetta, del resto, trova ampio spazio anche nella prima sezione del volume “Da pagina a spazio” dove Mirella Bentivoglio si occupa di quelle artiste che si sono dedicate prevalentemente alla contaminazione tra linguaggio ed immagine. Tutte da scoprire sono le vicende della Litolatta (Latta Litografata), fabbrica attiva a Savona dal 1927 al 1949, nella quale operavano quasi tutte donne, e le bellissime fotografie della triestina Wanda Wulz, la cui foto “Esercizio” del 1932 è stata scelta per la copertina.
Mirella Bentivoglio, artista e critico, e Franca Zoccoli, storico dell’arte, ci offrono un quadro articolato del fenomeno che, sotto molteplici aspetti, rappresenta una novità, anche perché numerosi sono i documenti inediti e ricca è la documentazione di prima mano raccolta dalle autrici.
Stefania Severi
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