Mediterranea

“La versione di Mike”: biografia di un uomo che ha dato vita e colore alla tv in bianco e nero

“Si è spento. E con lui si è spenta la Tv”.
Nei giorni scorsi, frasi commosse come questa tingevano di nero le prime pagine dei giornali, echeggiavano nelle trasmissioni televisive e radiofoniche, si scioglievano nelle tazzine di caffè dei bar e delle case degli italiani.
La scomparsa di Mike Bongiorno ci ha colto tutti di sorpresa nel pomeriggio dell’8 settembre e non ci ha lasciato di certo indifferenti. D’altronde, come avrebbe potuto?
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno ha fatto compagnia a milioni di italiani per quasi 56 anni, dall’ormai lontano 1954, quando è apparso per la prima volta sugli schermi delle nostre prime televisioni in bianco e nero con la trasmissione “Arrivi e partenze”, primo programma ufficiale della neonata “mamma Rai”.
Da quel momento Mike è diventato per moltissimi telespettatori “uno di famiglia”, quel bravo ragazzo che, con gli occhialoni  da primo della classe, la battuta sempre pronta e la gaff sempre divertente e quasi mai eccessiva, ha allietato pomeriggi e serate dei suoi “amici spettatori”, ai quali non si è mai stancato di augurare “Allegria!”.  
L’ultimo regalo che Mike Bongiorno ha fatto al suo pubblico si intitola “La versione di Mike”. Questa volta non si tratta di un quiz televisivo o di un programma d’intrattenimento ma di un’autobiografia.
Sfogliando le pagine de “La versione di Mike”, il lettore viene condotto per mano, con complicità e commozione, tra le pieghe della vita di uno showman di cui credevamo di conoscere quasi tutto ma che in realtà è stato capace di proteggere gran parte del proprio vissuto dalla luce dei riflettori. 
Quasi quattrocento pagine, scritte a quattro mani con il figlio secondogenito Nicolò e pubblicate da Mondadori lo scorso anno, nelle quali il presentatore ripercorre i momenti salienti della sua vita pubblica e privata, una vita che si intreccia perfettamente con la storia recente del nostro Paese.
Cinquantasei anni di televisione, nei quali Mike è stato protagonista indiscusso di trasmissioni di straordinario successo che hanno fatto la storia della tv di stato, prima, e di quella commerciale, poi. Ottantacinque anni di vita, vissuti con un’intensità e uno spirito d’avventura straordinari: dalla staffetta partigiana durante la seconda guerra mondiale alla reclusione nel campo di concentramento di Mathausen passando per la prigionia a San Vittore; la morte sfiorata più di una volta, il costante desiderio di stare al passo coi tempi, di rinnovarsi ed innovare. Ed è stato proprio questo desiderio ad indurlo a lasciare, sul finire degli anni Settanta, la Rai per Mediaset e, quest’anno, Mediaset per Sky, dove lo attendeva una nuova scommessa: la conduzione, al fianco del suo amico e collega Rosario Fiorello, di una nuova trasmissione televisiva dal titolo RiSkytutto, il “revival satellitare” del suo celeberrimo “Rischiatutto”. Ma quest’ultima sfida Mike non ha avuto il tempo di portarla a termine.
La sua incessante corsa verso il futuro si è interrotta dopo ottantacinque anni e il vuoto che lascia nel panorama televisivo italiano sarà difficile da colmare, specialmente in un momento come questo in cui la qualità e l’innovazione sono merce rara tanto nella tv di stato quanto in quella commerciale.

Linda Fratoni

La versione di Mike
Titolo originale
La versione di Mike
Autore
Mike Bongiorno
Edizioni

Mondadori

Pagine
383
ISBN
9788804572473
Prezzo di copertina:
Euro 18,50
Descrizione:

Michael Nicholas Salvatore Bongiorno detto Mike partecipa alla Resistenza, finisce a San Vittore vicino di cella di Indro Montanelli e vede in faccia la morte con un plotone di esecuzione che si ferma al prigioniero prima di lui. L'Italia inizia la Ricostruzione e lui, su suggerimento di Vittorio Veltroni, padre di Walter, cambia il nome in Mike e inizia la carriera televisiva più lunga del mondo. Mentre il Paese si sposta dalla luce delle lucciole a quella del televisore, Mike è protagonista e motore di questa rivoluzione antropologica, focus del rituale collettivo di "Lascia o raddoppia". Umberto Eco ne coglie la portata sociale e ne analizza il carattere nella sua "Fenomenologia di Mike Buongiorno". Silvio Berlusconi lo sceglie come avanguardia e portabandiera della sua avventura televisiva, gli fa un'offerta di quelle che non si possono rifiutare e con lui fonda un impero mediatico e culturale. Mentre la sua età biologica rimane incredibilmente indietro rispetto a quella anagrafica, al fianco di Fiorello recupera una seconda giovinezza e diventa idolo di un pubblico molto più cool e postmoderno di quello a cui era abituato. "La versione di Mike" è la sua prima, vera, autobiografia.

RC- 9/10 - Anno III 14 settembre 2009

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