Mediterranea

il segreto del bosco

 

Realizzato nel 1988 quando l'automatismo della computergrafica era ancora lontano, "Il mio vicino Totoro" è finalmente distribuito anche in Italia grazie alla Lucky Red che ne ha acquistato i diritti. E 21 anni di attesa sono valsi per questo gioiello in cui si fondono autobiagrafia, poesia e l'eccezionale senso dello stupore dell'infanzia. Per qualche miracolo Miyazaki ha saputo infatti conservare lo sguardo sul mondo dei bambini e riesce a trasmettere la sensazione di abitare lo stesso mondo, ma percepirlo in modo completamente differente rispetto al pragmatismo arido degli adulti.

Opera amatissima e popolarissima in tutto il mondo, Totoro è legato a doppio filo alla storia dello Studio Ghibli di cui rappresenta anche il logo e in Totoro si presentano molti elementi ricorrenti della produzione successiva dello studio ed esemplari stupefacenti del personalisimo atlante zoologico di Miyazaki, come il gattobus a dodici zampe.

Come molte opere dello Studio Ghibli, anche la storia di Totoro si apre con un viaggio, un trasferimento a cui si accompagna la scoperta di un mondo nuovo e l'inizio di una straordinaria avventura. Siamo in un'assolata estate degli anni 50 e le sorelline Satsuki e Mei (la prima di 11 anni e la seconda di 4) si trasferiscono da Tokyo col papà nella vecchia casa di campagna per stare vicini alla mamma ricoverata in una clinica in un villaggio di campagna circondato da boschi, fiumi e risaie, antitesi del Giappone da esportazione tutto tecnologia e Hi-Tech. Le due sorelline, il cui nome significa "maggio" in giapponese e inglese, iniziano ad esplorare la casa, piena di rumori misteriosi, e la foresta che la circonda. C'è la paura assoluta dei bambini per la morte nel pensiero della mamma dalla quale sono separate e il richiamo del "buio oltre la siepe" che in questo caso non cela mostri, ma creature che solo ai bambini è concesso vedere come le palline di fulligine, che torneranno anche nello splendido "la città incantata". Ma la più straordinaria di queste magiche creature la scopriranno su un gigantesco albero di canfora, un albero che ricorda il tempo in cui gli alberi e gli uomini erano amici.
E' li che incontrano il folletto che Mei ha già visto in un libro di favole, il "tororu" che la piccola storpia in "Totoro". Soffice e benevola creatura, quasi un incrocio fra un gatto e un procione, Totoro rappresenta lo spirito stesso della natura, pur non esprimendo alcuna "epicità" Tolkeiana poichè esiste solo nello sguardo dei bambini. E' nella capacità di credere all'eccezionale che questo prende forma ed esiste, è questa la grande magia dell'infanzia che come un pizzico di polvere di fata è rimasta addosso a Miyazaki.

Claudia Patruno

Il mio vicino Totoro
Titolo originale
Tonari no Totoro
Nazione
Giappone, 1988
Genere

Animazione

Durata
86 min
Regia
Hayao Miyazaki
Doppiatori

Letizia Ciampa, Llilian Caputo, Liù Bosisio, Oreste Baldini, Roberta Pellini

Trama:

Per stare il più vicino possibile all'ospedale dove é ricoverata la madre, due sorelline, Mei e Satsuki, ed il loro papà, si trasferiscono in una casa di campagna. Una leggenda dice che il bosco che si trova dietro la casa dove si sono appena trasferite, sia abitato da strane creature... Quando le due bambine vedranno con i loro occhi i Totoro, questo é il nome delle creature, grosse palle di pelo, scopriranno un mondo magico e vivranno dei momenti indimenticabili insieme ai loro nuovi "amici".

 
web
http://www.luckyred.it/totoro/
RC- 9/10 - Anno III 1 ottobre 2009

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