bad boy

New Orleans, l'uragano Katrina ha devastato la città portando ovunque morte e distruzione. In una cella di una prigione allagata un detenuto ha di fronte la morte certa, a salvarlo è il detective della Squadra Omicidi Terence McDonagh che per questo atto di eroismo ottiene una croce al valore militare, la promozione a tenete e un trauma permanente alla spina dorsale. Con una prescizione vitalizia di Vicodin, potente antidolorifico che lo condurrà nel giro di un anno alla dipendenza da cocaina, Terence è riammesso in servizio, convinto di poter essere un poliziotto al di sopra del bene e del male perchè finalmente "ha uno scopo nella vita". Rapidamente il detective si evolve nel cattivo tenente, prevaricatore, tossicodipendente col vizio del gioco, legato all'amatissima Frankie, prostituta, più criminale dei delinquenti che, occasionalmente, arresta. D'altra parte la mela non cade mai lontano dall'albero e a casa Terence si ritrova in buona compagnia con padre e matrignia alcolizzati.
Dimenticate il film culto di Abel Ferrara, che all'anuncio del remake ha augurato a tutta la produzione di morire e finire all'inferno...il tenete di Werner Herzog non ha nulla dell'allucinato poliziotto cattolico irlandese che scopre il valore del perdono.
A sottolineare la distanza dalla pellicola di Ferrara, ambientata quasi esclusivamente di notte, la storia narrata da Herzog non teme la luce del giorno, si regala un "happy ending" tutto particolare e asseconda tratti di comicità e delirio che restituiscono allo spettatore la sensazione di vivere la vicenda attraverso gli occhi dello strafatto Terence. Fumettistico e impunemente esagerato il noir di Herzog pur mettendo in campo clichè colaudati fino allo sfinimento - dal poliziotto corrotto alla prostitua dal cuore d'oro - convince e diverte sostenuto anche e soprattutto dalle interpretazioni straordinarie di Nicholas Cage ed Eva Mendez. Cage dimostra di essere un attore in grado di esprimere una fisicità e un'intensità non comuni, storpiato dai dolori il suo personaggio barcolla costantemente, sbilenco e scavato sempre sull'orlo della furia distruttiva. Brava e sorprendente la Mendez che avrebbe avuto vita facile nel ruolo della prostitua tutta curve e moine e invece riesce a far prevalere i caratteri di dolcezza e fragilità del suo personaggio. A far da contorno ai due Herzog mette in campo un "bestiario" esilerante dalle due vecchiette che il cattivo tenete minaccia di morte in una sequenza fra l'esilerante e il grottesco al boss mafioso Big Fate, profondo conoscitore degli escamotage legali che egli garantiscono l'impunità o per lo meno di cavarsela con poco.
Caustico il finale che salva il cattivo tenente, ma - non temete - non lo redime affatto...anzi!

Claudia Patruno

Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans