UN ALTRO TEATRO

“I personaggi femminili nel teatro di Dario Fo e Franca Rame” è un ponderoso saggio arricchito da ben 52 pagine di bibliografia e da 21 pagine di cronologia di Fo e della Rame; un saggio sostenuto anche dalla Flinders University di Adelaide (Australia). Ma, nonostante l’impegno più che decennale che il libro sottintende (del resto è Franca Rame, nella sua “presentazione”, che scrive di aver incontrato l’autrice già nel 1999 per parlare con lei dell’argomento) ed il suo dichiarato impianto scientifico, la lettura prende come un romanzo storico a noi vicino, perché parla della storia dei nostri ultimi cinquant’anni. Il teatro di Fo e della Rame è sempre stato un teatro vicino agli eventi quotidiani, siano essi di natura politica o sociale o ideologica. La coppia, nell’arco della vita, si è sempre impegnata in prima linea, sia pure con lo strumento “leggero” della commedia, dell’atto unico, del varietà e della farsa. L’autrice analizza proprio, attraverso l’evolversi dei personaggi femminili, i mutamenti intercorsi, dividendo il cammino artistico di Fo e della Rame in tre periodi: la critica sociale degli anni Sessanta; il teatro politico degli anni Settanta; il teatro al femminile, dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri. E nelle varie fasi analizza le tipologie femminili via via emergenti: la puttana, la pazza, l’operaia, la barricadera, la terrorista, la signora della porta accanto, la donna violata (con precisi rimandi allo stupro subito dalla Rame), la donna sola. C’è, in quest’opera, una precisa rivalutazione anche dell’operato di Franca Rame, spesso considerata semplice “spalla” del celebre marito cui andò il Nobel nel 1997. E se Fo si definisce “giullare”, intendendo col termine un intellettuale attivo e militante, la d’Arcangeli ha coniato per Franca il termine “giullaressa”, un neologismo che le è stato riconosciuto. Luciana d’Arcangeli, romana, dopo aver insegnato per 10 anni alla Strathclyde University di Glasgow in Scozia, è attualmente docente nel dipartimento di italianistica dell’Università di Adelaide, in Australia. Ha pubblicato numerosi saggi sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.

Stefania Severi