Mediterranea

Avvisi ai nuovi naviganti
IO FEISBUC LO ODIO

Impossibile pretendere di dare avvisi ai naviganti, senza avvisarli di stare attenti a Facebook. Facebook è più attaccaticcio dell’edera, più infestante della peronospora, più tossico della cicuta.

Facebook ribalta alcune delle migliori caratteristiche della rete.

Numero uno: non sei tu che rimani intrappolato da Facebook, come succede con certi siti ai quali ti affezioni maniacalmente. È Facebook che rimane intrappolato da te. Non sei tu che corri a controllarlo ogni ora, è lui che ti vuole, ti cerca, ti chiede decine di volte al giorno tramite e-mail: Come stai? Che fai? Sei mio amico? Mi vuoi bene? Come le gemelline di Shining, continua a ripetere ossessivamente: Vuoi venire a giocare con me? Per sempre? Per sempre? Per sempre?

Numero due: Facebook si basa sull’esatto opposto di quel magnifico anonimato, dell’incondizionata libertà di espressione con cui la maggior parte dei blog consente di partecipare.
Facebook, lui, vuole sapere chi sei, nome e cognome, indirizzo, scuole frequentate. Vuole pure la tua foto, casomai tu abbia degli omonimi. Facebook pensa che tu conosca Tizio, e ti suggerisce di contattarlo. Facebook si chiede se tu non ti sia pentita di aver lasciato il tuo fidanzatino dei sedici anni, e te lo ripropone di bel nuovo, e-mail, fotografia (coi capelli bianchi e la pancia) e tutto.

Come stupirsi, poi, se invece di quelle fantastiche, epocali bagarre tra anonimi che si scatenano sui blog, in cui volano ingiurie sanguinose e minacce di rappresaglie sulle (ignote) famiglie, invece dei trionfi di scorrettezza politica, dei carri di gloria di sincerità a brutto muso, Facebook rimane un demoralizzante salottino decorato a centrini di pizzo e fiorellini di plastica, dal quale le migliori informazioni che si ricavano sugli altri sono la foto del cornetto che hanno mangiato a colazione o del tramonto che hanno visto dalla finestra di un agriturismo lo scorso weekend?

I blog sono il posto dove la gente si dice: ti sfascio casa, ti ammazzo il gatto, ti rompo i bicchieri di cristallo antichi che ti ha lasciato tua nonna.
Facebook è il posto dove la gente si dice: ti penso sempre, ti voglio tanto bene.

Io Feisbuc lo odio.

Marta Baiocchi


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ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
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