Mediterranea

UN RE TORNA SUL TRONO

Non è, come potrebbe sembrare, un ghiotto pettegolezzo di gossip; il re in questione è morto da oltre settecento anni e a tornare sul trono è la sua effigie marmorea recentemente restaurata. Il sovrano di cui parliamo è Carlo I re di Napoli e di Sicilia, conte d’Angiò, del Maine e di Provenza, figlio cadetto di Luigi VIII di Francia e fratello di Luigi IX il Santo. Energico ed ambizioso il nostro Carlo, nato nel 1226, fu scelto da Papa Urbano IV per sostituire sul trono di Sicilia i discendenti di Federico II, da poco deceduto, scomunicati dal pontefice. Nel 1266 a Roma Carlo fu incoronato re di Sicilia e nominato Senatore della città, con l’appoggio della Curia e di banchieri italiani organizzò un forte esercito e a Benevento sconfisse Manfredi, figlio di Federico II, che cadde in battaglia.  Due anni dopo batté a Tagliacozzo Corradino, nipote di Federico II, e lo fece decapitare a Napoli nella Piazza del Mercato. Dopo la conquista dell’Italia Meridionale cercò di espandersi verso oriente a spese dell’Impero Bizantino e stava preparandosi a nuove spedizioni quando in Sicilia scoppiò la rivolta dei Vespri che culminò nella conquista dell’isola da parte della dinastia che governava l’Aragona. Travagliato da guerre e rivolte Carlo I morì a Foggia nel 1285. Attivo ed ambizioso fu a suo modo pio e legato agli interessi della Chiesa, per finanziare le sue imprese attuò una dura politica fiscale che scontentò le popolazioni del suo regno, affidò vasti feudi ai suoi fedeli vassalli francesi eliminando o ridimensionando la precedente aristocrazia feudale legata alla dinastia sveva; personalità controversa fu  tra le più notevoli del Medio Evo. Fu eletto più volte Senatore di Roma, all’epoca la massima carica laica della città con funzioni amministrative e giudiziarie, e governò per mezzo di vicari; in suo onore fu eretto intorno al 1277 un monumento in Campidoglio per opera di Arnolfo di Cambio celebre artista del tempo. Questi di origine toscana e vissuto tra il 1245 e il 1300 si distinse per una forte impronta di derivazione classica  e per una forma piena, animata da un sentimento nobile e grave che caratterizza molte delle sue opere tra cui la statua di re Carlo rappresentato seduto, in posa statica e solenne, lo sguardo fisso, l’atteggiamento ieratico. La statua restaurata è stata posta in una stanza del Palazzo dei Conservatori, un tempo adibita ad Archivio Capitolino, ed ora allestita come Sala del Medioevo; contiene in fondo il Monumento di Carlo I affiancato da un frammento di arco gotico con una figura mutila di trombettiere, ai lati quattro misure in pietra per solidi e liquidi dette “congiari” ed un bassorilievo romano di IV secolo completato da maestri cosmateschi romani di inizio XIII. La statua, come dichiara un’antica lapide, da tempo negletta e dimenticata ebbe sistemazione museale da Papa Sisto IV verso la fine del ‘400. Restano minime tracce che indicano come in origine fosse dipinta con il mantello azzurro con gigli dorati e le braccia, modificate nel tardo Quattrocento, dovevano reggere scettro e globo; anche la punta del naso è di restauro. L’allestimento della nuova sala è stato finanziato da due società cinematografiche ed un nuovo interessante ambiente, con le opere in esso contenute, è andato ad aggiungersi ai tanti che costituiscono i Musei Capitolini.

Roberto Filippi

Info

Roma
Musei Capitolini

tel. 060608
www.museiincomune.it

Orario: da martedì a domenica dalle 9,00 alle 20,00


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