Mediterranea

LA PIANIFICAZIONE FAMILIARE VA NEI DETTAGLI

Un test che comincerà ad essere sperimentato su vasta scala il prossimo anno potrebbe aiutare le donne a decidere quanto a lungo possono rimandare di avere figli.
Un problema molto stringente in un’epoca in cui sempre più spesso le donne hanno bisogno di impegnarsi nel lavoro e nella carriera, o semplicemente di raggiungere una condizione economicamente favorevole durante i loro anni più fertili. È noto da molto tempo che la maggior parte delle donne va incontro a un calo piuttosto drastico di fertilità dopo i 35 anni, e d’altro canto sempre più donne tendono a posticipare dopo quell’età la maternità.
Alcuni indicatori dello stato fertile esistono già: il livello dell’ormone anti-Mülleriano (AMH) predice infatti il numero di uova fertili che rimangono a una donna.
Tuttavia, adesso, il dottor Norbert Gleicher del Center for Human Reproduction di New York sostiene di aver identificato alcune sequenze geniche che permettono di prevedere quanto durerà la vita fertile di una donna quando è ancora giovanissima. Si tratta di varianti del gene FMR1, un gene molto studiato perchè la sua mutazione causa una sindrome genetica molto grave. Di questo gene esistono invece diverse varianti non-patologiche, ed è appunto l’analisi di queste varianti normali che secondo Gleicher può aiutare a predire la durata della vita fertile.
Questa ipotesi, per adesso confermata su un numero limitato di donne, dovrà essere verificata con studi più ampi. Se confermata, tuttavia, potrà aiutare le donne a fare scelte importanti per la loro vita: sapendo di andare incontro a un calo di fertilità precoce rispetto alle altre, potrebbero decidere di avere un bambino prima di iniziare la propria carriera, oppure decidere di farsi congelare le uova quando sono giovani, per usarle poi in età più avanzata.


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