alieno sarai tu!

Agli amanti della fantascienza questo 'Pianeta 51' non può non evocare la suggestione di 'Sentinella', racconto breve di Fredric Brown entrato a pieno diritto nei classici del genere.
In chiave ironica e decisamente più leggera, 'Pianeta 51' (più che ovvia citazione della favoleggiata Area 51) propone un clamoroso ribaltamento dei ruoli dal momento che, annunciato dalle note solenni di quel 'Così parlò Zarathustra' che Kubrick ha legato magistralmente allo status di astronauta, nel bel mezzo del barbecue di famiglia sbarca in giardino uno spaventoso alieno con le fattezze del più classico yankee spaccone.

Agli occhi dei pacifici, verdi e tondeggianti indigeni il Capitano Charles "Chuck" Baker appare infatti come l'orrido alieno che porta morte e distruzione, e quella che si preannunciava come un'eroica missione di esplorazione di un pianeta disabitato si trasforma in una fuga sulla falsariga della fiaba di E.T. con infinite citazioni dei classici della fantascienza da 'la guerra dei Mondi' a 'L' invasione degli ultracorpi'.

E' deliziosa l'ambientazione del pacifico - verde -pianeta che ricalca l'atmosfera e lo stile dell'America anni 50, quella appunto che vide il fiorire e la massima espressione di quei 'B-movie' che hanno creato l'immaginario collettivo della fantascienza.

Sceneggiato in casa Dreamworks da Joe Stillman uno dei coautori di 'Shrek' 1 e 2, cui si deve l'evidente piccolo omaggio nell'aspetto degli abitanti del pianeta, 'Planet 51' rappresenta un piacevole ibrido dal momento che la regia e la realizzazione tecnica, veramente pregevole, sono entrambe affidate alla Spagna che segna un eccelente debutto nell'animazione. A voler trovare un difetto si può contestare lo stile Dreamworks in base al quale la narrazione procede inanellando una serie di gag e citazioni di altri film a discapito dell'originalità della pellicola, ma si consideri che di fatto i film di animazione ormai surclassano per competenza tecnica e ritmo della regia le coladuate commedie "in carne ed ossa".

Infine è da segnalare e applaudire il nostro Luca Ward, che da voce al capitano Baker fanfarone e pieno di pregiudizi.

Claudia Patruno