UNO SCENOGRAFO IN MOSTRA
La mostra presenta, attraverso modellini, bozzetti, foto ed elementi scenici, una minima parte del lavoro di Frigerio, che si autodefinisce “un uomo da palcoscenico”. La storia artistica di Frigerio ha più di 50 anni, nel corso dei quali non solo ha affrontato l’evoluzione della scenografia e delle sue varie tecniche, ma anche il cambiamento del gusto.
Un percorso espositivo sull’attività dello scenografo, dagli inizi al Piccolo Teatro di Milano (1955) per seguirlo poi nei principali teatri d’Europa ed ancora a Buenos Aires, New York, Tokio e Rio de Janeiro. Fondamentale fu l’incontro con Giorgio Strehler e l’esordio al Piccolo dove firmava come costumista tutti gli spettacoli dal 1955 al 1959. Passava poi alla scenografia. Nel 1962 l’incontro con Vittorio De Sica ha segnato il suo esordio al cinema. Ha collaborato con Mauro Bolognini, Franco Rossi, Renato Castellani, Volker Schlöndorff, Bernardo Bertolucci per “Novecento” e Jean-Paul Rappeneau per “Cyrano de Bergerac”. Il percorso espositivo comprende 22 modellini e circa una sessantina di bozzetti e foto di scena.
Una sala è dedicata allo spettacolo “Arlecchino, servitore di due padroni” di Goldoni con parti di scenografie delle varie edizioni curate da Strehler, il costume di Arlecchino ed alcuno oggetti di scena fortemente evocativi.
È in mostra anche un bozzetto relativo all’unica scenografia realizzata per il Teatro dell’Opera di Roma.
L’esposizione, curata da Giorgio Ursini Uršič, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, dalle Biblioteche di Roma e dall’ETI Ente Teatrale Italiano, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Roma Multiservizi
Stefania Severi
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