LE SEDIE VOLANTI
Con il ciclo dedicato al tema delle sedie, presentato per la prima volta in questa mostra, Carla Gugi non smentisce l’orientamento della sua ricerca pittorica da sempre incentrata sul tema dell’uomo ed intesa come strumento di riflessione ed indagine per scavare nella natura umana.
La sedia, eletta a metafora visiva dell’individuo, consente all’artista di escludere aprioristicamente la rappresentazione della figura umana, già protagonista in passato di tanti suoi quadri, e includere nel proprio discorso pittorico anche la dimensione del fantastico. La seggiola assurge a metafora del ruolo che ognuno ha nella vita, perché è in quel consistere che ognuno definisce la propria identità.
Le prime sedie protagoniste si incontrano già nel 1989: lo documenta il catalogo per la mostra “En attendent”, in cui è pubblicato il dipinto “La perdita della poltrona”. Ancora sedie, questa volta tridimensionali (realizzate con filo di ferro e cartapesta), sono nel grande pannello per la mostra “Il Pianeta Carta nel Terzo Millennio” (2001). Le seggiole sono dipinte e tridimensionali, nell’installazione-presepio “Etimasia”, realizzata in una cappella della Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma nel Natale del 2005.
È pieno di sedie il “Concerto per Roma”, il dipinto che ha vinto la selezione al I Premio Roma Centro Storico del 2006. Contestualmente alla mostra viene presentata la monografia “Le sedie volanti” a cura di Andrea Romoli Barberini che raccoglie una selezione della produzione degli ultimi dieci anni di attività dell’artista romana.
Stefania Severi |