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Sir Francis Galton (1822-1911), cugino di Charles Darwin, fu un eclettico studioso di antropologia, sociologia, statistica, ed ereditarietà. Entusiasta della neonata teoria dell’evoluzione, studiò lungamente, con i mezzi allora disponibili, l’ereditarietà dei tratti umani, arrivando, per esempio a sistematizzare l’impiego delle impronte digitali in criminologia.
Eseguì studi dettagliati anche sull’ereditarietà dell’altezza, arrivando a scrivere, nel 1886, che: “...nel trattare la trasmissione della statura dai genitori ai figli, tutto quello che abbiamo bisogno di conoscere [...] è la media dell’altezza dei genitori.”
Centoventi anni dopo l’enunciato di Galton, un’equipe di ricercatori ha tentato di sfidare il suo metodo con le più recenti e sofisticate tecniche molecolari: analizzando un pannello di 54 variazioni genomiche note per essere collegate all’altezza, e confrontandole statisticamente in una popolazione di 5748 individui.
Il risultato dello studio si è rivelato una delusione cocente: le variazioni di altezza osservate in questi individui sono correlate alle loro variazioni genetiche solo per il 4-6%. Viceversa, analizzando l’altezza di un gruppo di 550 persone in relazione all’altezza dei genitori (corretta per età e sesso), gli stessi ricercatori hanno trovato un’ associazione statistica circa dieci volte migliore.
I ricercatori che hanno pubblicato lo studio commentano “Al contrario del metodo di Galton, in ogni caso, l’analisi genomica ha il potenziale di migliorare, man mano che nuove varianti molecolari che influenzano l’aspetto studiato verranno identificate”.
Per il momento, comunque, uno a zero e palla al centro.
Marta Baiocchi
Bibliografia: Aulchenko et al, “Predicting human height by Victorian and genomic methods” European Journal of Human Genetics, 2009. |