Mediterranea

storia di un' icona

E' il 18 novembre 1978, il consigliere comunale Harvey Milk è intento a registrare le memorie della sua carriera, nove giorni dopo sarà ucciso insieme al sindaco di San Francisco, George Moscone. Il motivo? Milk è il primo consigliere comunale dichiaratamente omosessuale e ha interamente speso la sua carriera e la sua vita privata per l'abrogazione della storica Proposition 6, l'ordinanza con la quale si permetteva nello stato della California il licenziamento di insegnanti dichiaratamente omosessuali.
Seguendo il racconto dello narrato dallo stesso Milk torniamo al 1970 a New York, quando Harvey, laureato in matematica è uno dei tanti impiegati di Wall Street e a un passo dal suo quarantesimo compleanno incontra il grande amore che cambierà la sua vita, Scott Smith. Confidando in condizioni di vita migliori la coppia si trasferisce a San Francisco, stabilendosi nel quartiere Castro dove aprono un negozio di fotografia, il Castro Camera intorno al quale presto si raccoglie una "famiglia" di emarginati, attivisti, un popolo di randagi in cerca di una prospettiva di vita sociale migliore. Presto il Catro Camera si trasforma in qualcosa di più che un semplice negozio e per Mik diventa chiaro quale sia il suo scopo nella vita. Si candida ad una carica nel settore pubblico e pur di ottenere la visibilità e quindi la voce sacrifica i suoi anni con Scott, che inevitabilmente finisce per allontanarsi da Milk. Ci riuscirà capendo la lezione fondamentale che difendere i diritti dell'omosessualità non è semplicemente perorare la causa di pochi, ma garantire pari dignità a tutti. La forza delle idee e la devozione ai principi di civiltà a cui si attiene Milk valgono per chiunque si voglia chiamare cittadino e il passaggio dalla pura difesa di una minoranza ad espressione delle libertà civili è il fulcro del Milk personagio politico.
Per il dramma biografico di Milk, Gus Van Sant sceglie una regia dal tocco quasi freddo e distante che nulla ha dei toni malinconici tipici del regista, ma ben riesce a riprodurre il clima di paura e concitazione degli ultimi anni 70 affidandosi ad immagini di repertorio di pestaggi e cortei. L'interpretazione misurata e pressochè perfetta di Sean Penn, pallido e smagrito, gli ha già portato a pieno diritto l'Oscar confermandolo come uno degli attori più poliedrici di Hollywood, mentre il secondo Oscar lo ha portato la sceneggiatura di Dustin Lance Black.Belle anche le musiche di Danny Elfman, che mescola alla colonna sonora i brani d'Opera amati da Milk, e la fotografia algida di Harry Savides che aveva già "rivisitato" lo stesso periodo in "Zodiac"e "American gangster".
Bello e da vedere fino all'ultima scena, l'imponente fiaccolata commemorativa di San Francisco per Milk e il sindaco Moscono, da non perdere, infine, i titoli di coda con le foto dei personaggi reali sovrapposte a quelli dei loro interpreti.

Claudia Patruno

MILK
Titolo originale
Milk
Nazione
USA 2008
Genere
Biografico
Durata
128 min.
Regia
Gus Van Sant
Cast

Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin, Diego Luna, James Franco

Trama
Attivista del movimento dei diritti degli omosessuali. Amico. Amante. Unificatore. Politico. Combattente. Icona. Ispiratore. Eroe. La sua vita ha cambiato la storia, e il suo coraggio ha cambiato la vita di tante persone. Nel 1977, Harvey Milk è stato eletto consigliere comunale a San Francisco, divenendo il primo omosessuale dichiarato ad avere accesso a una importante carica pubblica in America. La sua vittoria non è stata solo una vittoria per i diritti dei gay, ma ha aperto la strada a coalizioni trasversali nello schieramento politico.
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RC- 3 - Anno III 4 marzo 2009

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