L’OPERA DELLO SPAZIO
Interpretare lo spazio come luogo di interazione tra architettura e arti visive, chiamando gli artisti a fondere il loro lavoro con lo spazio, creando non solo una reciproca interazione ma un'opera d'arte unica.
Un’idea che Beatrice Bertini, curatrice dell’iniziativa, ha concretizzato con un’installazione realizzata appositamente da Maria Dompè, un’artista che si è già confrontata con lo spazio, rendendolo parte integrante dell’opera.
Operare nello spazio dell’Ex ElettroFonica, luogo ideato da Alessandra Belia e Federico Bistolfi, già collaboratori dello studio romano di Zaha Hadid, dando vita ad un ambiente sospeso, un contenitore per l'arte in cui possano nascere sensazioni per alimentare l'immaginazione. L'indeterminatezza della forme e l'assenza di spigoli e angoli genera una spazialità ovattata, un organico limbo bianco. Una pelle continua avvolge fisicamente la struttura, in uno spazio fluido che interagendo con l'arte sembra in continua evoluzione. Uno spazio dinamico, in cui è l'arte la matrice del cambiamento.
All’intervento di Maria Dompè farà seguito quello di Giangaetano Patanè in aprile e di Claudia Ferri in maggio. |