LE VISIONI DELLA TERRA
La National Geographic Italia ha organizzato una mostra fotografica che raccoglie 101 fotografie, quasi tutte inedite, di 58 reporter.
Una serie di splendide immagini realizzate, nel corso degli anni, dai fotografi della rivista che da anni permette di viaggiare nei luoghi più remoti e nascosti del pianeta: un inno alla bellezza della natura selvaggia, ma allo stesso tempo un monito a salvaguardarla.
E' attraverso questa chiave interpretativa che si articola la mostra, permettendo all'osservatore di ammirare coraggiosi primi piani di animali selvatici accanto a panoramiche di città distrutte dalle bombe o di fiumi devastati dall'inquinamento; di ammirare lo spettacolo dei pinguini che nuotano nelle gelide acque del Mare Artico accanto alle dure immagini dell'America rurale dei campi di cotone; di contemplare la foto di una danzatrice della Papua Nuova Guinea con il corpo completamente ricoperto di cenere accanto a quella di un bambino che annaffia l'unica pianta viva di fronte alla propria capanna nel deserto del Niger.
Gli obiettivi della mostra sono proprio questi: affascinare attraverso immagini di luoghi straordinari, ma anche testimoniare le condizioni delle specie animali a rischio, degli habitat minacciati dallo sviluppo e di popoli e gruppi umani che vivono al limite della sopravvivenza.
"I 58 autori che espongono in questa mostra usano la macchina fotografica come mezzo e come messaggio. Vogliono che il loro lavoro sia anche testimone dei tempi che viviamo", dice il curatore di "Madre Terra" e direttore di National Geographic Italia, Guglielmo Pepe.
Le foto dimostrano infatti la grande sensibilità degli autori verso la natura più fragile, le specie più a rischio, le genti più deboli. Un modo per renderci consapevoli di come la bellezza e la ricchezza del nostro pianeta non siano affatto immutabili, ma che continuino piuttosto ad essere messe a repentaglio dall'uomo e dai suoi comportamenti.
David Chierchini
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