piccioni e caproni

Arriva in sala seconda avventura del professor Langdon (in realtà la prima in ordine di pubblicazione) e torna anche la squadra che ha trasposto per il grande schermo il Codice da Vinci di Dan Brown, che ha collaborato all'adattamento di entrambi i romanzi con il regista Ron Howard. Squadra che vince non si cambia, quindi ecco nuovamente in campo l'ottimo Tom Hanks, il bravo e ambiguo Ewan McGregor e soprattutto il corollario di polemiche che già aveva accompagnato l'uscita del prim film e che ha contribuito, e non poco, al suo successo mediatico.
Già, le polemiche: uscendo dalla sala non ho potuto fare a meno di pensare...perchè poi tante polemiche? Insomma, che dovrebbero fare le sovrintendenze archeologiche di mezzo mondo: denunciare Indiana Jones? Se proprio qualcuno dovesse urtarsi per le imprese cinematografiche del prof. Langdon ci sarebbe da ululare dalle risate per l'antimateria sottovuoto! Sta di fatto che la Diocesi romana per bocca di don Marco Fibbi ha negato la possibilità di filmare all'interno delle chiese motivando così il rifiuto « Forniamo spesso le nostre chiese a produzioni che hanno finalità o compatibilità con il sentimento religioso, ma non quando il film agisce in una linea di fantasia che va a ledere il comune sentimento religioso, come è successo con "Il codice Da Vinci". Nel caso di "Angeli e demoni" non c'erano neanche i presupposti per chiederci permessi... »
Il gran rifiuto non ha comunque fermato la macchina da colossal della Sony Pictures che, determinata come un panzer, ha ricreato le ambientazioni nella - stupenda - Reggia di Caserta mentre la Piazza di San Pietro è stata ricreata in un'area di sosta per camion alla periferia di Los Angeles grazie a foto e filmini realizzati dallo staff mescolato ai turisti nella piazza romana. Fatta la festa gabbato lo santo.
Per un verso al Vaticano non si può negare il diritto di indignarsi per le teorie del complotto in stile Padrino e i (non) velati suggerimenti per una "storia alternativa" soffocata dall'oscurantismo clericale, soprattutto in considerazione della forza di penetrazione dei messaggi cinematografici. D'altra parte il fascino dell'intrigo e la suspance sono da sempre gli ingredienti che il pubblico cerca e al fine della fiera la miscela di esoterismo e fisica fondamentale di Angeli e Demoni non puzza di zolfo, ma di pop corn. Vogliamo veramente prendere sul serio una scienziatona italiana che crea l'antimateria sottovuoto, il Gran Camerlengo che si lancia col paracadute su Piazza San Pietro come un marine e - la massima assurdità - la Città Eterna in cui i nostri sfrecciano a tutta birra senza quel suo bel traffico congestionato???

Claudia Patruno