L’ULTIMO VIAGGIO DI WARNER BENTIVEGNA:
ESPLORATORE DI UN TEMPO INFINITO
Stampato nel mese di ottobre del 2008,
- Andiamo? - di Warner Bentivegna, Edizioni Studio12,
è un libro azzurro di 60 pagine che con essenziale semplicità riesce,
tra un ricordo di viaggio e l’atro, a raccontare l’avventura di tutta una vita.
Una vita dedicata al lavoro dell’attore, dove la parola regna sovrana;
forse per questo l’attore Bentivegna ne sprecava poche “fuori scena”.
Rileggendo oggi, le ultime frasi di quella pagina 60,
misteriosamente sospesa, come in lieve effetto teatrale,
traspare l’idea di quell’ultimo viaggio affrettato e furtivo,
che il 6 dicembre 2008, due mesi dopo l’uscita del libro,
porterà Warner più lontano che mai verso l’esplorazione di un tempo infinito.
Che altro dire, più di quanto l’autore non abbia confidato,
tra descrizioni e osservazioni oneste e colte,
che leggiamo oggi in 60 pagine stampate su bella carta?
Il valore di questi nitidi “appunti”di vita,
che Isabella Peroni ha sollecitato e compreso con furtiva sensibilità,
è l’immediatezza di saper raccontare con rapide e lievi pennellate
“ il dolente viaggio della vita”.
In copertina, il delicato profilo di un giovane Warner,
riporta all’inizio della lunga carriera teatrale.
Dopo l’incontro profetico con Giorgio Strehler
e dopo gli anni dell’Accademia, inizia la rigorosa scuola di palcoscenico:
lavoro fondamentale guidato da grandi registi, accanto a mitici attori,
come Renzo Ricci e Marcello Moretti, primo grande Arlecchino di Strehler.
Poi, il bel viso di Warner Bentivegna, poco più che trentenne,
diviene noto anche al grande pubblico televisivo attraverso lo sceneggiato anni 60.
E sono due ruoli opposti e difficili che lo renderanno famoso in quel periodo,
in virtù della solida professionalità di attore decisamente drammatico
che gli permette di affrontare e risolvere personaggi totalmente diversi,
come l’arrampicatore sociale di “Una tragedia americana”
accanto alla brava e bellissima Virna Lisi,
e l’inflessibile rivoluzionario Antoine Saint-just ne “I Giacobini” di Federico Zardi.
Intanto, insieme a quella del Teatro, crescerà in lui la passione del viaggiare
e sarà lo spettacolo del Mondo, nell’infinita ricchezza della diversità,
un’altra grande scuola di arricchimento non solo per l’attore.
Così nell’incanto favoloso dell’India, nasce quel sospetto doloroso di verità:
che meno hai dalla vita e meno temi di perderla e altre folgoranti intuizioni.
Insomma, leggendo questo libro ritroviamo sensazioni e stupori dimenticate dell’inizio
visioni di quel fanciullo che nasce in noi restandoci accanto per sempre ed oltre:
Sorriso cosmico d’ineffabile bellezza che inviterà Warner in finale di scena
attraendolo suadente nell’ultimo misterioso viaggio.
Sarina Aletta
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