Mediterranea

La sventurata rispose

La storia di Ida Dalser arrivò alle cronache per la prima volta negli anni '50, ma all'epoca i resoconti delle atrocità perpetrate dal regime fascista riempivano i tavoli delle redazioni e la vicenda della donna scivolò via quasi inosservata, persa fra centinaia di altre tragedie vere e false. Si deve all'accanimento e alla dedizione di due giornalisti RAI, Fabrizio Laurenti e Gianfranco Norelli, se nel 2005 venne realizzato il documentario "Il segreto di Mussolini", dal quale emergevano prove e testimonianze sulla fine della Dalser e di suo figlio. E' una storia, quella di Ida Dalser, soffocata da una cortina d'oblio, uno scandalo raccontato in seguito nel "Il figlio segreto del Duce: la storia di Benito Albino Mussolini e di sua madre Ida Dalser", di Alfredo Pieroni pubblicato nel 2006 e ne "La moglie di Mussolini" di Marco Zeni.

Dalla storia di una vita sopraffatta e annullata da chi ha avuto la pretesa di fare la Storia mettendone in moto la ruota con il sangue - nostro - Marco Bellocchio ha tratto un film affascinante e commosso, dichiaratamente espresso dal punto di vista della Dalser, interpretata con grande emozione da Giovanna Mezzogiorno in stato di grazia.
Con una raffinatezza narrativa che ricorda la scelta stilistica di 'Novecento', in equilibrio fra dramma e satira, Bellocchio ci riporta nell'Italia di inizio secolo ai tempi in cui una giovane appassionata e orgogliosa intreccia una relazione con un giornalista squattrinato, profeta dei valori rivoluzionari del socialismo. La dedizione di un amore ostinato la porterà a seguirne i cambiamenti di rotta ed umore politico, dal 'Potere ai Soviet!' al 'Guerra, sola igiene del mondo!', fino a privarsi di tutto per permettergli di fondare un proprio giornale, Il Popolo d'Italia', nucleo del futuro Partito Fascista, mentre il giovane rivoluzionario si trasforma nel Duce d'Italia e nella sua ascesa inesorabilmente esclude dalla sua vita una donna che, pure, gli ha dato un figlio, con indifferenza prima e cinismo poi.
Nella parte "doppia" del Mussolini giovane e del Duce affermato c'è il bravo e convinto Filippo Timi, che, con una fisicità compulsiva e uno sguardo pieno di febbre allucinata, porta sullo schermo una prospettiva nuova fuori dall'iconografia tradizionale del Mussolini 'superuomo'.
Non ci sarà misericordia per Ida e il figlio, Benito Albino, benchè la donna coltivi l'ostinata convinzione di essere solo messa alla prova. Ida finisce i suoi giorni chiusa in un manicomio circondata da monache conniventi, mentre il Duce, ormai regolarmente sposato con Donna Rachele, cerca in ogni modo di cancellare le tracce di una relazione divenuta troppo ingombrante. Anche il figlio Benito Albino, rapito e affidato ad un collegio di preti, seguirà lo stesso tragico destino della madre trovando la morte in un ospedale psichiatrico, per 'marasma' da come riportato dalla cartella clinica e su entrambi calerà l'oblio come una damnatio memoriae, mentre l'Italia, come la Dalser, corre inesorobilmente verso la rovina.

Claudia Patruno

VINCERE
Titolo originale
Vincere
Nazione
Italia 2008
Genere
Drammatico
Durata
128 min.
Regia
Marco Bellocchio
Cast

Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Corrado Invernizzi, Michela Cescon, Matteo Mussoni, Elena Presti, Fausto Russo Alesi, Paolo Pierobon

Trama
Benito Mussolini è alla direzione dell'Avanti quando incontra Ida Dalser a Milano. Antimonarchico e anticlericale, ardente agitatore di folle, appare com eun eroe agli ochhi della donna. Per finanziarlo, vende tutto: appartamento, salone di bellezza, mobilio, gioielli. Allo scoppio della guerra Mussolini si arruola e scompare dalla vita della donna. Ida lo rivedrà in un ospedale militare, accudito da Rachele, appena sposata con rito civile. Ida rivendica di essere lei la moglie leggittima, di avergli dato un figlio, ma viene allontanata a forza. Disconosciuta, sorvegliata, pedinata, non si arrende, protestando la sua verità, con lettere alle autorità, ai giornali, al Papa. Rinchiusa in manicomio lei - in un istituto il figlio - per oltre undici anni, tra torture e costrizioni fisiche, non ne uscirà mai più nè rivedrà suo figlio, a cui toccherà la stessa disperata sorte.
RC- 6 - Anno III 3 giugno 2009

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