Mediterranea

Una nevrosi senza perche'

Uno sguardo di acciaio e cemento, uno sguardo senza scampo e senza riconciliazione sull’individuo contemporaneo. Alcuni giorni della vita di un uomo qualunque, con un lavoro, una casa: un uomo all’apparenza perfettamente inserito nella società. Man mano però che lo sguardo ingrandisce il dettaglio, l’individuo e la società stessa cominciano a sgranarsi in eventi la cui consequenzialità appare sempre più priva di controllo. I fatti perdono quella trama che siamo abituati ad imporgli, finché restano solo flash: episodi dolorosi e incomprensibili, un mondo che sfugge ad ogni possibilità di essere non solo controllato, ma anche solamente compreso.
Non si arriva a capire come e perché si sviluppa la nevrosi del protagonista: in realtà, è la possibilità stessa di comprensione di  sé e degli altri ad essere negata. Gli episodi del passato gettano sprazzi di ombra su un presente con cui il protagonista non riesce più a relazionarsi. L’odio per una società incapace di fare posto all’umano monta, la relazione con gli altri diventa un groviglio di sentimenti negativi inestricabili, il sesso è ormai solo un’estensione del dominio della lotta: una competizione senza nessun margine per l’amore. Ammesso che qualcosa di reale sia mai esistito dietro la parola amore. Inutile cercare una trama, una spiegazione, un riscatto. L’essere umano è in corsa libera in un mondo sempre più disumanizzato.
Meno affascinante de “Le particelle elementari”, questo libro conserva la profonda individualità di sguardo, la critica crudele e disperata al mondo contemporaneo di uno degli autori più interessanti dei nostri anni.

Marta Baiocchi

ESTENSIONE DEL DOMINIO DELLA LOTTA

Titolo originale
Extension du domaine de la lutte
Autore
Michel Houellebecq
Edizioni

Bompiani

Pagine
152

EAN

9788845247705
Prezzo di copertina:
Euro 6,80
Descrizione:

Trent'anni, analista programmatore in una società di servizi informatici, il protagonista di questo romanzo conduce un'esistenza indifferente. Il lavoro, i viaggi d'affari, le prigioni dell'amore e del sesso, l'assenza di qualsiasi sentimento che non sia di insofferenza verso se stesso, lo scivolare lento e inesorabile in uno stato di insensibilità dal quale sembra non esserci via d'uscita.


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