LA VILLA E LA CITTÀ
Alta sul colle del Pincio svetta Villa Medici; ha un aspetto severo, quasi di fortezza con due torrette, la facciata possente con un portale e piccole finestre solo da pochi anni è stata ingentilita da una tinteggiatura chiara. Sembra avulsa dalla vita cittadina ma è un’impressione errata, da due secoli è sede dell’Accademia di Francia a Roma ed è inserita nella vita culturale della città sin dall’epoca dei giovani artisti inviati dal governo napoleonico a studiare pittura, architettura, scultura, documentandosi sui grandi del passato. Quest’estate per circa tre mesi la Villa si apre ancora di più alla città con una serie di eventi culturali di vario genere. La mostra “ Villa Aperta”e una serie di proiezioni cinematografiche all’aperto di film musicali con opere di compositori francesi e con musiche di Nino Rota con l’intera trilogia del “Padrino”; concluderanno la manifestazione i “Traffic Quintet” con un concerto basato sulle colonne sonore di classici del cinema. Per gli appassionati di pubblicità ci sarà la “Notte dei Pubblivori” con una rassegna di spot pubblicitari presentati da cinquanta paesi e della durata di sei ore. Un evento di particolare interesse è il “Festival di Musica Barocca” con concerti di valenti artisti nei giardini della villa.
La mostra “Villa Aperta” permette ai visitatori di conoscere la villa e la sua storia; iniziò a costruirla nel 1564 il Cardinale Ricci da Montepulciano che la tenne fino al 1576 allorché fu acquistata dal Cardinale Ferdinando dei Medici che ne fece la residenza romana dei prelati della famiglia granducale: I Medici, con l’opera dell’architetto Ammannati, dettero alla villa l’aspetto attuale con una facciata verso la città severa e chiusa e l’altra verso i giardini aperta e decorata da numerosi rilievi e frammenti romani; nell’interno una serie di stanze dell’appartamento cardinalizio furono dipinte da Jacopo Zucchi, altre, restaurate in anni abbastanza recenti durante la direzione di Balthus sono attribuite ad ignoti pittori manieristi: A metà ‘700 con l’estinzione dei Medici la villa passò ai Lorena e ai primi dell’800 ad Elisa Bonaparte Baciocchi che la cedette al fratello Napoleone che la destinò a sede dell’Accademia di Francia a Roma fondata nel 1666 dal Colbert su impulso di Luigi XIV la cui statua in corazza romana e parruccone tardo seicentesco accoglie i visitatori dal primo pianerottolo delle scale che salgono ai piani superiori. La mostra ripercorre la storia della villa attraverso documentazioni varie che illustrano la vita dell’edificio e dei suoi pensionnaires, di cui sono presenti vari ritratti; sono esposte opere antiche di Van Wittel, Herbert e Caillebbotte e moderne di yan Pei-Ming e Laurent Grosso per legare tra loro i due secoli di presenza dell’Accademia a Villa Medici. Di grande fascino i giardini rinascimentali popolati di statue tra cui spiccano il gruppo delle Niobidi di epoca romana ed una grande Dea Roma trovata in scavi sul Quirinale e donata da Gregorio XIII ai Medici, .Un nuovo atelier, recentemente restaurato, espone gessi opera di artisti che studiarono all’Accademia, il più antico di essi risale all’epoca di Luigi XIV; nello Studiolo è esposto un lavoro di Anne e Patrick Poirier che studiarono a Roma all’epoca del Direttore Balthus: Visite guidate in italiano e francese illustrano ai visitatori i vari ambienti della villa, i giardini, gli atelier.
Roberto Filippi
|