OFFICINA SAN LORENZO
Primo timido accenno di storicizzare un “gruppo” di artisti romani che, anno dopo anno, si sono spalleggiati nel condividere uno spazio a San Lorenzo, era avvenuto nel 2006 all’Accademia di Francia di Roma, ora, con l’evento del Mart si vuol superare le stigmatizzazione di “scuola”, dei suoi primi anni, per approdare a quello di “officina”, dedicando al lavoro Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli, nel loro mutuo soccorrersi, una degna carrellata di opere.
Un’esperienza divenuta “fenomeno” tra gli anni Ottanta ai primi anni Novanta, senza peraltro condividere un’identica espressività, ma solo la voglia di rimettere la pittura e la scultura al centro della pratica artistica, dopo minimalismi e cocettivismi, evitando manifesti programmatici, ma accomunati da una poetica e un’estetica fondata sul principio della responsabilità individuale. Una delle esperienze artistiche italiane che si sono sviluppate, sul finire del secolo scorso, pregna dei concetti elitari dell’arte, nelle numerose sfaccettature espressive. Un cammino che guardava più ai gesti di Sam Francis e Robert Mortewell che alle diverse interpretazioni della Pop art. ripetizioni geometriche di Kenneth Noland o Frank Stella, ma anche quelle di Josef Albers. Spazi pittorici purgati dalle fantasie di Fautrier e Masson, trovando anche in Konnellis la strada per la semplificazione visiva che no può essere delimitata ai sei artisti di via degli Ausoni, altri ancora erano respiravano lo stesso ossigeno e venivano “contaminati” dallo stesso sole, ma che non hanno avuto la fortuna di trovare un unico edificio da eleggere come luogo per la nuova espressività.
Ora, con il moltiplicarsi delle presenze artistiche, l’ex pastificio Cerere è una vera e propria “factory”, nella sua accezione produttiva e propositiva, diventando Fondazione e il simbolo della riconversione ben riuscita di uno spazio industriale, fornendo concretezza all’adagio popolare che consiglia di essere uniti, anche nelle differenze, per avere più forza e, in questo caso, visibilità.
Claudia Patruno |