Mediterranea
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IL PICCONE NEL VENTENNIO
“L’invenzione dei Fori Imperiali” è il nome di una mostra che si tiene ai Musei Capitolini; può sembrare un titolo sorprendente ma bisogna leggerlo alla latina con la parola invenzione che significa ritrovamento e di questo in realtà si tratta: sono esposti reperti di vario tipo relativi a scoperte avvenute durante le demolizioni e gli scavi del periodo 1924-1940 nell’area dei Fori di Cesare, Augusto, Nerva e Traiano. L’area occupata era il cuore della Roma imperiale e tale si mantenne fino al VI secolo d.C. poi iniziò una lenta decadenza che culminò, dopo l’anno 1000, nell’abbandono della zona nel frattempo trasformatasi in un pantano per l’occlusione della Cloaca Massima che drenava le acque piovane provenienti dalle alture circostanti. A metà del ‘500 Michele Bonelli, nipote di Papa Pio V, noto come il Cardinal Alessandrino dal nome della sua Diocesi intraprese un’opera di bonifica che culminò nella costruzione di un quartiere che occupava l’intera area dei Fori Imperiali e che da lui prese il nome di Alessandrino. L’abitato si sviluppò sino all’inizio del XX secolo con ristrutturazioni di edifici e soprattutto sopraelevazioni per venire incontro alla necessità di abitazioni della Roma post-unitaria. Vi erano settori estremamente degradati come il “Ghettarello” che sorgeva sul Foro di Cesare e comunque tutta la zona aveva forti carenze dal punto di vista igienico e non si adattava alla viabilità che stava velocemente aumentando. Il Governatorato riprendendo teorie edilizie che risalivano addirittura all’occupazione napoleonica di Roma, sotto la spinta di Mussolini che amava riferirsi alla Roma dell’Impero, intraprese una serie di demolizioni e scavi sia per rivenire i resti dell’antica città che per dare ad essi una veste spettacolare; fu distrutto l’intero quartiere Alessandrino mettendo in luce i ruderi dei Fori e dando il via all’apertura di quella che pochi anni dopo fu chiamata via dell’Impero collegante con superba scenografia piazza Venezia con il Colosseo. Opera forse necessaria per motivi igienici ed ambientali ma che ha distrutto molte memorie del passato fra cui alcune chiese dalla lunga storia; inoltre gli interventi, per adeguarsi a programmi politici, furono affrettati e forse in qualche caso la documentazione avrebbe potuto essere più accurata e molti più reperti salvati peraltro l’interesse per la Roma Imperiale fece distruggere senza esitazione resti murari importanti ma purtroppo di epoche successive. Comunque il Governatorato commissionò a fotografi specializzati il compito di eseguire migliaia di foto documentanti lo stato dei luoghi prima delle demolizioni e durante varie fasi delle stesse. Dalle varie migliaia di fotografie ne sono state scelte 64 da esporre in mostra come testimonianza del lavoro svolto insieme a 30 reperti scultorei, in alcuni casi teste di statue, rinvenuti nel corso dei lavori unitamente a 5 frammenti pittorici o scultorei asportati da chiese demolite. Di grande curiosità il “tesoretto” di via Alessandrina rinvenuto celato in un muro della casa abitata fino al 1895 da Francesco Martinetti, archeologo, collezionista e mercante antiquario che aveva raccolto e nascosto oltre 2.500 monete d’oro romane, medioevali e moderne unitamente a gioielli e gemme.
Una sorte di conclusione fiabesca della mostra si ha ammirando 37 tra disegni e dipinti di autori dell’epoca tra cui Michele Cascella, tra le opere una veduta di Mafai, del 1937, rappresentante il Foro di Traiano, esempio della pittura della “scuola romana”. Soprattutto i dipinti lasciano nel visitatore l’immagine poetica del quartiere Alessandrino facendo quasi dimenticare che si trattava di zone degradate con gravi carenze igieniche, con edifici molto mediocri, estremamente affollate ma talvolta piace ricordare con occhio indulgente e tanta nostalgia.
Roberto Filippi |
L’INVENZIONE DEI FORI IMPERIALI
Demolizioni e scavi 1924-1940
Roma
Musei Capitolini – Palazzo Caffarelli
Dal 23 luglio al 23 novembre 2008
Orario:
dalle 9.00 alle 20.00
lunedì chiuso
Informazioni:
tel. 060608
www.museiincomuneroma.it
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