I LIMITI DELLA RICERCA
Stefano Gasbarri ci propone una lettura delle piramidi come summa delle conoscenze matematiche ed astronomiche dell’Antico Egitto, una sorta di libro di acquisizioni di sapere destinato ai posteri. Il sottotitolo “Dalla piramide di Cheope all’esodo degli Ebrei dalla Terra dei Faraoni” indica i limiti della ricerca. Tra i teoremi nascosti nelle misure delle piramidi e dei loro ambienti interni Gasbarri ha selezionato la quadratura del cerchio, come espressione dell’unione della terra col tempo. Un altro aspetto evidenziato dall’autore è l’uso, da parte degli Egizi, dell’anno della Stella Sirio, ogni 1640 anni, per le loro principali datazioni, quali la fondazione e la fine dell’Antico e del Nuovo Regno. E’ un libro per appassionati d’Egitto, di simboli, di astronomia e di matematica senza però dover essere necessariamente esperti in questi ambiti perché il discorso procede con semplicità di linguaggio ed è sostenuto ampiamente da grafici, schemi ed illustrazioni. L’autore, attingendo dai più accreditati testi in materia, suggerisce una interpretazione, sostenuta da solide basi scientifiche, che evidenzia la componente simbolica delle misure delle piramidi ed in particolare della misura del cubito egizio in relazione con l’anno solare. Nella seconda parte del libro, l’architetto Gasbarri estende i calcoli egizi alle date dell’Esodo, dell’Arca dell’Alleanza e del Tempio di Salomone, individuandone le connessioni. Insomma la cultura matematica ed astronomica degli Egizi fu tale da influenzare altri popoli in tempi successivi, primi tra tutti i Greci. Non a caso furono molti gli studiosi greci a recarsi in Egitto per apprendere le conoscenze dalla classe sacerdotale, da sempre detentrice del sapere.
Stefania Severi
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