UNA DAMA CHE SI SCOPRE FOTOGRAFA
Scomparsa 25 anni fa, di Lisette Model si diceva che scattasse fotografie con tutto il corpo. Un’artista per caso, le cui immagini, pubblicate per la prima volta sul settimanale newyorchese Cue, furono particolarmente apprezzate da Ansel Adams, Walker Evans e Beaumont Newhall.
Nata nel 1906 in una famiglia benestante di religione ebraica, da padre di origini italiane e austriache e da madre francese, già da bambina respirò aria di cultura. Dopo aver studiato pittura, si trasferì a Parigi dove si dedicò allo studio del canto e dove, a ventisei anni, si sposò con Evsa Model, un pittore ebreo russo residente a Montparnasse. La seconda guerra mondiale e l’avvento del nazismo in Europa spinsero la coppia verso gli Stati Uniti dove Lisette incontrò la sua fortuna artistica.
Lisette Model, che si interessò alla fotografia solo all’età di trent’anni, nutrì in realtà una forte passione per la musica. Fu l’allieva di Arnold Schönberg, con il quale scoprì un mondo che continuò a frequentare, cogliendo attraverso il suo obiettivo i grandi del jazz come Louis Armstrong, Ella Fitzgerald ed Erroll Garner.
I primi esperimenti fotografici li fece con la Rolleiflex della sorella, seguendo i consigli della sua amica e fotografa Elisabeth, moglie di Kertész. Presto adottò un suo stile personale. Grazie ad un approccio diretto e senza compromessi e ad uno sguardo acuto seppe identificare i lati peculiari dell’universo umano. L’ozio della società borghese francese in Promenade des Anglais a Nizza (pubblicate sul giornale newyorchese PM sotto il titolo Why France Fell) e la miseria del Lower East Side a Manhattan, furono per lei realtà speculari e, paradossalmente, corrispondenti.
Di un centinaio di fotografie, rigorosamente in bianco e nero, esposte solo una ventina sono di Lisette Model, le altre appartengono ai fotografi della cosiddetta scuola, come Diane Arbus, forse la più conosciuta tra i suoi “allievi” anche per il film “Fur” (2006), oltre che per suoi provocatori ritratti di 'freaks' (nani, giganti, gemelle siamesi, ecc.) e prostitute che tanto hanno scandalizzato l'America benpensante a cavallo tra gli anni '50 e '60, ma anche Bruce Cratsley, Elaine Ellman, Larry Fink, Peter Hujar, Raymond Jacobs, Ruth Kaplan, Leon Levinstein, Eva Rubinstein, Gary Schneider, Rosalind Solomon e Bruce Weber.
Claudia Patruno
RC- 9 - Anno II 4 settembre 2008
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