Mediterranea
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buffalo soldier
Nell'agosto del 1944 più di 500 civili, per lo più bambini, donne e vecchi vennero sterminati in quello che è passato alla storia come l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema ad opera di tre reparti di SS tedesche.
Basandosi su questa tragica storia James McBride ha dato alle stampe il romanzo omonimo che Spike Lee ha deciso di trasporre in versione cinematografica. Al di là delle polemiche sul revisionismo storico che hanno accompagnato la pellicola, rimane il fatto che quella gente è realmente morta e farne, alla fine dei conti, uno spettacolo richiede una sensibilità fuori dalla norma.
Ciò detto chiarirò subito che non sono le vittime italiane il punto focale dell'interesse di Lee. Fedele alla sua linea di condotta, Spike Lee narra la storia degli afroamericani che corre parallela alla così detta Grande Storia, narrata a misura e benificio dei bianchi.
In questo caso la storia è quella dei Buffalo Soldiers, la 92^ Divisione di fanteria dell'esercito americano composta interamente da militari di colore. La narrazione inizia in modo sosprendente, a Manhattan un uomo entra in un ufficio postale e chiede un francobollo, l'impiegato dietro lo sportello alza lo sguardo, lo riabassa e quando rialza gli occhi impugna una pistola Luger, spara. Nelle indagini sull'omicidio si snodano i flashback che riportano alla luce i giorni di Sant'Anna, quando alcuni militari di colore, quattro Buffalo Soldiers, soccorrono un bambino, il piccolo Angelo, e rimangono isolati negli appennini. Unici superstiti della loro divisione sono chiamati loro malgrado a diventare eroi, mentre gli ufficiali, tutti rigorosamente bianchi e sudisti (si credeva che fossero pià avezzi a comunicare con le truppe di colore...), rimangono incapaci di prendere decisioni e capire il contesto in cui si trovano. Nel contatto con la gente semplice dei paesi e con i partigiani, i quattro trovano un'occasione di riscatto e una vera missione per la vita.
Al di là delle polemiche che hanno accompagnato il film (il nazista buono e il partigiano traditore), alle quali ha saggiamente messo fine il presidente Napolitano, la pellicola è francamente troppo lunga e ricca di un certo autocompiacimento da parte del regista, come nel caso dell'inutile scena di sesso. La storia che ha scelto non gli appartiene e la distanza emotiva si percepisce nitida e finisce per disturbare o peggio scadere in luoghi comuni. Miracolo a Sant'Anna rimane comunque un film altamente al di sopra della media, e se non altro ribadisce la nostra incapacità nel confrontarci in modo sereno con un passato amaro, al di là ed oltre le posizioni prese dal regista.
Molto bravo il piccolo Matteo Sciabordi, per non dire il migliore in campo insieme al gigantesco e bonario Omar Benson Miller. Rimangono sicuramente impressi alcuni passaggi che rivelano il mestiere di un regista brillante con il "senso" del cinema, frammenti in un caleidoscopio che raramente esprime bellezza.
Claudia Patruno
RC- 10 - Anno II 6 ottobre 2008 |
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Titolo
originale |
Miracle at St. Anna |
Nazione |
USA, Itala 2008 |
Genere |
Drammatico |
Durata |
144 min. |
Regia |
Spike Lee |
Cast |
John Turturro, James Gandolfini, John Leguizamo, Matteo Sciabordi, D.B. Sweeney, Laz Alonso, Walton Goggins, Malcolm Goodwin, Omari Hardwick, Valentina Cervi, Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Lidia Biondi, Omero Antonutti, Chiara Francini, Sergio Albelli |
Trama |
Le indagini su un omicidio compiuto in un ufficio postale di New York e il rinvenimento di una testa marmorea, rimandano indietro nel tempo alla storia di quattro soldati afroamericani appartenenti alla 92ª divisione Buffalo che combatterono lungo la linea gotica, quando il soldato Sam Train salvò un bambino, Angelo Torancelli e decise di portarlo con sè il Bambino. La storia si dipana sulle montagne apuane, tra il fiume serchio e le montagne. Le storie della gente comune si intrecciano con quelle dei partigiani, dei soldati americani e tedeschi. |
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web |
http://miracleatstanna.movies.go.com/ |
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