l'isola dei famosi

Premessa: uscirete dalla sala smaniosi di un viaggio su un'isola greca. Con il colpo d'occhio tipico della cartolina, Mamma mia! dipinge l'idilliaco paesaggio di un isola del mediterraneo abitata da pescatori e massaie felici, aggiungendo - fortunatamente - alcuni tocchi di autoironia che evitano l'effetto stucchevole. Grande protagonista è il mare dalle acque cristalline e materne, che, come Donna madre amorevole, proteggono ed isolano la giovane Sophie da un mondo nel quale lei è invece desiderosa di lanciarsi. Per farlo Sophie ha scelto quello che lo spirito femminista della madre ha rifiutato: il matrimonio, per di più il più tradizionale possibile. Una vera legge del contrapasso per Donna, risoluta nella difesa della sua indipendenza che in cuor suo mal digerisce la scelta della figlia. Come tradizione comanda Sophie vuole essere accompagnata all'altare dal padre e, complice un'occhiata di straforo al vecchio diario della madre, decide di invitarlo al matrimonio...ma non è tutto così facile. Sono infatti tre i potenziali accompagnatori, dal momento che Donna durante una giovinezza "fricchettona" ha spezzato tre cuori diversi che finiscono per ritrovarsi gomito a gomito sull'isoletta di Kalokairi. Ad impersonare i tre troiamo l'ex 007 troviamo Pierce Brosnan, un ingessatissimo uomo d'affari, Colin Firth, mite banchiere e la pecora nera Stellan Skarsgård tutti bravi e divertiti.
I cinefili più ferrati riconosceranno nel plot un'inversione della trama "Buonasera signora Campbell", una pellicola degli anni '60 con Gina Lollobrigida nel ruolo di una donna che lascia credere a tre uomini ignari l'uno dell'altro di essere il padre della sua unica e amtissima figlia.

A far da collante alla storia di Sophie, Donna e i "tre caballeros" ci pensano le canzoni degli Abba, facili, quasi sciocche e straordinariamente orecchiabili. Nel trasporre il musical dal teatro al cinema la regia di Phyllida Lloyd si affida alle doti di Meryl Streep che, pur avendo vent'anni più del personaggio che interpreta da copione, dimostra di essere a ragione una delle attrici contemporanee più versatili e dotate. Come il vino si potrebbe dire che Meryl migliora con il tempo. Trascinanete e vitale, In Mamma mia! riesce a rendere credibile un personaggio al limite del mitologico - la dea madre che reclama la figlia contro un mondo di dei e uomini maschilisti. E se all'inizio del racconto si scalano le vette del pacchiano - una scena su tutte: Donna che corre sulla spiaggia incontro alle amiche ex compagne nella band "Donna and The Dynamos" e insieme si lanciano in un balletto agghiacciante - basterebbero i salti liberatori sul letto a risollevare il morale a chiunque.
Non perdete i titoli di coda che omaggiano le origini teatrali del misical, con i protagonisti che si presentano rivolgendosi direttamente al pubblico.

Claudia Patruno

RC- 10 - Anno II 6 ottobre 2008