UNO SCRITTORE CHE AMA LE DONNE
Bisogna ammettere una cosa, una volta per tutte: quando un romanzo popolare ha un successo enorme, vende milioni di copie in tutti i paesi, tutti ne parlano, tutti se lo prestano, tutti corrono a prenotare il volume successivo in libreria, ecco, in quel caso, è impossibile che quel romanzo non sia, perlomeno, avvincente e di grande intrattenimento.
Diciamolo: è possibile montare un caso editoriale a tavolino, persuadere occultamente che “va letto” un libro radical chic, o un libro destinato a qualche sotto-corrente intellettuale. Ma non un libro che si fa amare da un pubblico veramente vasto.
Su questi libri, a patto di sapere bene cosa chiedere, è difficile rimanere delusi.
Non delude Grisham, non delude Crichton, non delude Harry Potter.
Non delude “Uomini che odiano le donne” di Gregg Larssen, una storia lunga, complicata e avvincente che rimescola e da nuovo smalto a molte tessere del giallo d’autore alla Agatha Cristie: il delitto sull’isola, i segreti sepolti di una grande famiglia, il processo deduttivo dell’investigatore che ha solo minuscoli indizi come punto di partenza.
Al contempo, però, il giallo di Larssen è avvitato profondamente su temi contemporanei. Il tema degli squali della speculazione economica, pur mutuato abbondantemente da alcuni libri di Grisham, raggiunge toni che sembrano profetici, alla luce dei recenti tracolli della borsa internazionale.
E poi il tema della donna: in un libro zeppo di personaggi, sono le donne che la fanno da padrone. Bellissimi personaggi femminili, duri, sempre minacciati, sempre in guerra. E, alla fine, trionfanti. Ben oltre, purtroppo, quello che le donne possono aspettarsi nella realtà.
Qualche smagliatura o inverosimiglianza minore nulla toglie a un libro che mantiene quello che promette: diverse ore di lettura eccitante, e che lascia anche qualche spazio, con i suoi mezzi, alla riflessione sull’etica della società in cui viviamo.
Marta Baiocchi
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