Mediterranea

ICONA FOTOGRAFICA

Descrivere le opere di Mirko Pagliacci come campi diafani per solitarie immagini nitide, con inserzioni matematiche e scritte incomplete, può apparire superficiale e far supporre di essere in presenza di un enigma ben celato, ma osservando con attenzione questa commistione tra fotografia e pittura ci si accorge che la scelta prevalente dell’artista è per delle figure recuperate da un apparato iconografico di dei occidentali e orientali, immersi nella contemporaneità dei fatti.
Una ricerca armonica nello strappo della fotografia, dove la bellezza è accumunata alla guerra ed entrambe le situazioni portano alla morte.

Numeri, grafici ed equazioni, fanno da scenario, mentre una serie di consolanti e vocali cercano di rubare la scena all’icona fotografica.
Una ricerca dell’armonia in una quotidianità reinventata nella prevaricazione delle immagini sul pensiero.

Spazi pittorici simili allo schermo televisivo, per una ripetitività della narrazione in un concetto metafisico dello spazio, concedendosi delle riflessioni sulla contemporaneità e le sue tragedie, ma è la “classicità” dell’immagine al centro dell’opera di Mirko Pagliacci, acquisendo la lezione Dadaista e della Pop-Art.

Nel segno di una personale classicità è anche l’opera che Mirko Pagliacci ha scelto per omaggiare Giorgio de Chirico nella mostra che la Galleria Cà d’Oro propone sino a 6 dicembre con le opere di una cinquantina di artisti, tra i quali: Marotta, Calabria, Cucchi, Mongelli, Ceroli, Sughi, Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Alfredo Rapetti, Erika Calesini, Angelo Colagrossi, Stefano Branca, Flavia Mantovan, Camilla Ancilotto, i fotografi Pino Settanni, Tiziano Lucci e Fabiana Roscioli. Ogni artista offre una sua visione dell’anticonformismo del “Pictor Optimus”, del suo estro creativo e della sua metafisica.

g.l.

Mirko Pagliacci

Roma
Galleria Fontanella Borghese

via Fontanella Borghese 31

Dal 6 al 29 novembre 2008

Info:
Tel. 06/6876125 – 6873741


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ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
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